Giorgia Meloni contestata a Trento: “Torna a casa, viva l’Italia antifascista”. Il video
La presidente del consiglio Giorgia Meloni è stata accolta da urla e fischi al suo arrivo a Trento, dove era attesa al Festival dell’economia. Appena è scesa dall’auto, la folla di contestatori, tenuta a distanza dalla polizia, le ha gridato: “Torna a a casa”, Viva l’Italia antifascista”, “Assassina”. Sugli striscioni dei manifestanti scritte contro la guerra a Gaza e contro il governo. I video hanno subito fatto il giro dei social, prima dell’intervento della leader di Fratelli d’Italia.
La premier Meloni al Festival dell’Economia di Trento: focus su redditometro e riforme istituzionali
La presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, ha preso la parola al Festival dell’Economia di Trento, affrontando temi scottanti come il redditometro e le riforme istituzionali. Prima di lei, sul palco del Teatro Sociale, erano intervenuti diversi ministri, tra cui Salvini, Lollobrigida e Santanchè
Redditometro: “Voglio vederlo meglio”
Meloni ha cercato di fare chiarezza sugli accertamenti fiscali e sul redditometro, che nelle ultime ore sono stati al centro delle polemiche. “Nel nostro ordinamento finanziario esiste l’accertamento sintetico, che consente all’amministrazione finanziaria di fare verifiche basate su eventuali discrepanze tra il tenore di vita e il reddito. Questa norma necessita di decreti di applicazione. Nel 2015, Renzi ha approvato un provvedimento, poi nel 2018 il governo Conte I ha deciso di abolire il redditometro di Renzi e ha annunciato un altro decreto che però non è mai arrivato.”
“Ora bisogna completare le norme che regolano l’accertamento,” ha continuato Meloni. “La verità è che oggi l’autorità può muoversi nell’ambito dell’accertamento sintetico con ampia libertà, cosa che può portare a eccessiva discrezionalità. Questo è il punto di partenza del lavoro di Leo: occorre una norma che tuteli i contribuenti e che non dia poteri illimitati all’amministrazione.”
Meloni ha sospeso la norma per approfondirla ulteriormente: “Una cosa è colpire i casi intollerabili, altra cosa è inserire misure che vessano il cittadino comune. C’è bisogno di una norma che combatta la grande evasione e, allo stesso tempo, garantisca il cittadino.” La premier ha concluso sottolineando l’importanza di un fisco che sappia dialogare con i cittadini in difficoltà, evidenziando che quest’anno si è registrato un recupero record delle risorse dall’evasione fiscale.
“Premierato riforma necessaria, o si fa oppure non scaldo la sedia”
Meloni ha poi affrontato il tema delle riforme istituzionali, dichiarando che il premierato è una riforma necessaria. Ha spiegato che la sua motivazione a ricoprire questo incarico non è legata alla vanità, ma al desiderio di lasciare un segno positivo per l’Italia. “O la va o la spacca: nessuno mi chieda di scaldare la sedia e stare qui a sopravvivere perché non sarei la persona giusta per questo incarico.”
Elezioni europee, “no a maggioranze arcobaleno”
Parlando delle prossime elezioni europee, Meloni ha espresso il suo scetticismo sulle “maggioranze arcobaleno”. “Penso che ci siano margini in Europa per il cambiamento. Le maggioranze arcobaleno non funzionano né in Italia né in Europa, perché mancano di una visione e di una strategia,” ha affermato.
“Con Le Pen punti in comune. No a unione Ecr-Id in vista ma si può collaborare”
Meloni ha riconosciuto i punti in comune con Marine Le Pen, come il contrasto all’immigrazione illegale e la difesa dell’identità europea. Tuttavia, ha escluso l’idea di una unificazione tra il gruppo dei Conservatori e Riformisti Europei (ECR) e quello di Identità e Democrazia (ID), pur lasciando aperta la possibilità di collaborazioni su temi specifici