Otto e mezzo, Massimo Giannini denuncia: “Usano il manganello, svegliato alle 4 di notte da quattro poliziotti”

Scontro senza esclusione di colpi tra gli ospiti dell’ultima puntata di Otto e mezzo. A darsele mediaticamente di santa ragione nello studio del talk show di La7, condotto da Lilli Gruber, sono il giornalista Massimo Giannini e il collega, ex parlamentare di destra, Italo Bocchino. Ad un certo punto Giannini non si contiene più e denuncia un fatto a suo dire gravissimo di cui si sarebbe resa responsabile la polizia, naturalmente sotto la regia del governo Meloni. E ovviamente Bocchino non ci sta.

“Con tutto ciò che rappresenta il dissenso rispetto a questa maggioranza di governo, si adotta il manganello, l’intimidazione. – denuncia Massimo Giannini durante Otto e mezzo. – vi racconto un episodio che mi è capitato due mesi fa a Milano. Reduce dalla puntata di Fabio Fazio, nella quale avevo dato dei giudizi critici rispetto a questa maggioranza, sono andato a dormire in hotel”

Alle 4 di notte mi hanno svegliato quattro agenti della polizia per notificarmi una querela per diffamazione. – prosegue Giannini – Ho chiesto: ‘Sono le 4 di notte, ho fatto qualcosa, mi dovete arrestare?’. Mi hanno detto che è la prassi. Io ho risposto che è la prassi quando dovete prendere un narcotrafficante, non quando dovete notificare una querela a un giornalista”

È una follia. L’hai denunciata? Tu pensi che questi errori abbiano una regia politica?”, lo incalza allora Bocchino. “Non c’è alcun dubbio. – replica però deciso Giannini – Qualcuno ha dato un ordine ai poliziotti. Così come avevano dato ordine alla Digos di identificare il loggionista della Scala che ha urlato ‘Viva l’Italia antifascista’. Così come hanno dato ordine oggi di chiudere in cella per un’ora tre giornalisti. Parliamo di orbanizzazione. Ci stiamo già dentro Orban”