Lega con le cinghie bimba di 9 mesi a faccia in giù, la piccola muore asfissiata: orrore all’asilo nido
Ha legato una bimba a faccia in giù finché non è morta per asfissia: la piccola ha vissuto un’agonia di un’ora e mezza per poi perdere la vita nell’asilo nido in cui passava le sue giornate, mentre i genitori la credevano al sicuro e tutelata. In una sentenza che ha scosso l’opinione pubblica, la maestra d’asilo inglese Kate Roughley, di 37 anni, è stata condannata oggi a 14 anni di carcere per omicidio colposo. La tragica vicenda risale al 9 maggio 2022, quando una bimba di appena 9 mesi è morta nell’asilo Tiny Toes a causa di asfissia e stress fisiopatologico, dopo essere stata legata a una poltrona pouf dalla stessa educatrice.
Legata al pouf con le cinghie e controllata poco e male: uccisa dall’asfissia
Secondo quanto stabilito dalle indagini e dal processo, la piccola è stata avvolta in fasce, stretta con cinghie e messa a faccia in giù sul pouf. La bimba è stata lasciata in questa posizione per oltre 90 minuti, periodo durante il quale ha iniziato a sentirsi male, fino a smettere di respirare. Nonostante fosse evidente il suo stato di sofferenza, Roughley ha controllato la bambina solo sporadicamente e in modo superficiale
Le telecamere di sorveglianza della struttura hanno documentato la tragedia, registrando la bimba che tossiva e faticava a respirare, senza che nessuno intervenisse. Solo quando la piccola ha perso i sensi, ci si è accorti della gravità della situazione. Durante il processo, Kate Roughley si è dichiarata non colpevole di omicidio colposo e di crudeltà sui minori, sostenendo che la morte della bimba era stata un “incidente terribile e inevitabile”. Ha affermato che il pouf veniva regolarmente utilizzato quando i sei lettini della stanza erano pieni e che le cinghie servivano a impedire ai bambini di cadere, non a immobilizzarli in modo pericoloso.
La difesa ha argomentato che la maestra, con 17 anni di esperienza, aveva sempre adottato lo stesso metodo e che non stava punendo la bambina. Tuttavia, per i giudici, la morte della piccola era “assolutamente evitabile”. L’accusa ha sostenuto che Roughley aveva iniziato a legare la bambina nei giorni precedenti alla sua morte perché non riusciva più a controllarla e riteneva che le facesse perdere troppo tempo. Il tribunale britannico ha emesso una condanna esemplare di 14 anni di carcere per Kate Roughley, riconoscendo la gravità delle sue azioni e il loro esito fatale. La sentenza è stata accolta con un misto di sollievo e tristezza dai familiari della piccola vittima, che sperano che giustizia sia stata fatta per la loro bambina.
Questa vicenda ha sollevato numerose questioni sulla sicurezza e le pratiche negli asili nido. La morte della bimba mette in luce la necessità di una maggiore attenzione e regolamentazione nei confronti dei metodi utilizzati per la gestione dei bambini nelle strutture di cura. La comunità locale è sotto shock, e molti genitori si interrogano sulle condizioni e le procedure adottate negli asili frequentati dai loro figli. La condanna di Kate Roughley rappresenta un severo monito sull’importanza della sicurezza e della cura dei bambini in ambiente educativo. Questo tragico incidente evidenzia la necessità di garantire che tali strutture adottino pratiche sicure e appropriate, evitando che simili tragedie possano ripetersi in futuro.