Toti si è avvalso della facoltà di non rispondere: il silenzio del governatore davanti al gip
Sono emersi nuovi dettagli chiave in merito all’inchiesta su Giovanni Toti. Tra le somme soggette a sequestro preventivo nell’ambito dell’inchiesta che ha portato al domiciliariato del presidente della Liguria, sono stati infatti individuati anche 120.000 euro che Esselunga avrebbe investito per farsi pubblicità sulla Terrazza Colombo di Genova. Gli inquirenti ipotizzano che questo finanziamento rappresenti un’azione illecita a favore della Lista Toti, in cambio della risoluzione favorevole di due pratiche in sospeso nella regione. Oltre al governatore, sono coinvolti nell’indagine il suo capo di gabinetto, Matteo Cozzani, e Francesco Moncada, membro del consiglio di amministrazione della società.
L’interrogatorio di Toti davanti al giudice è terminato in queste ore senza alcuna risposta da parte del governatore della Regione Liguria. Al momento si attendono eventuali dichiarazioni in merito. Secondo quanto emerso, il governatore avrebbe deciso di avvalersi del diritto di non rispondere durante l’interrogatorio davanti al giudice. Toti è assistito dall’avvocato Stefano Sav.
Inoltre, sono emerse informazioni su Luigi Alberto Amico, a capo di Amico & Co, un’azienda specializzata nella riparazione e ristrutturazione di yacht di lusso e coinvolto nell’inchiesta. Le intercettazioni riportano una conversazione con Matteo Cozzani: durante la telefonata, Amico sembra offrire sostegno finanziario a Toti in cambio di favori. Successivamente, è stato riscontrato un finanziamento di 30.000 euro a favore del Comitato Toti.
Anche Saverio Cecchi, presidente (autosospeso) di Confindustria Nautica, è stato interrogato in procura alla Spezia nell’ambito dell’indagine su Matteo Cozzani. Cecchi è indagato per corruzione e è coinvolto nel caso legato all’aumento dei finanziamenti pubblici per il Salone Nautico a partire dal 2022. Cecchi e il direttore commerciale del Salone Nautico, Alessandro Campagna, sono stati entrambi colpiti da una misura cautelare interdittiva che ne vieta l’attività.