MORBILLO: SINTOMI, CAUSE E CURA
Negli ultimi anni si sente molto parlare del morbillo, soprattutto in relazione alle dispute sulla vaccinazione neonatale. Purtroppo molte persone ritengono che il morbillo non sia una malattia pericolosa e decidono di non sottoporre il proprio bambino alla profilassi.
In Italia, grazie alle vaccinazioni finora condotte, è ormai molto raro che vi siano delle epidemie di morbillo, ma se il numero di vaccinati dovesse diminuire si potrebbe dover fare nuovamente i conti con questa malattia.
Sebbene comunemente si associ il morbillo al rush cutaneo che ricopre il corpo, è importante capire che la patologia interessa l’apparato respiratorio, a volte anche in modo grave. Infatti si tratta di una patologia infettiva che colpisce le vie aeree ed i polmoni, causata da un virus che, oltre alla famosa reazione esantematica, scatena sintomi simili all’influenza, come febbre e tosse.
Perciò è importante che l’ammalato di morbillo rimanga al chiuso, non solo per scongiurare il contagio, ma anche per evitare di aggravare il suo stato di salute.
Le macchie che ricoprono il corpo si chiamano macchie di Koplik e si presentano particolarmente piccole e fitte, di colore rosso o marrone. La reazione cutanea compare prima sulla fronte e pian piano invade il viso ed il collo, per poi diffondersi ovunque. Al terzo giorno vengono interessati anche gli arti.
Il morbillo è altamente contagioso perciò, chi non è vaccinato o non ha già avuto il morbillo, e viene in contatto con un ammalato ha il 90% delle probabilità di contrarre la malattia. Il contagio avviene per via aerea, attraverso le goccioline di saliva che la persona infetta immette nell’aria quando parla. L’ammalato è contagioso 1 a 2 giorni prima della comparsa dei sintomi, fino a circa 4 giorni dopo la manifestazione del rush.
Il tempo di incubazione della malattia è di 10 giorni, in seguito compare la febbre, che può alzarsi anche fino a toccare i 40 °C e può durare fino a 7-8 giorni. L’eruzione compare dal terzo giorno e dura dai 4 ai 7 giorni. La guarigione totale avviene circa in 10 giorni.
Proprio perché è una patologia infettiva che interessa l’apparato respiratorio, il morbillo potrebbe avere delle gravi complicazioni, come sovra infezioni batteriche, otiti, polmonite, cefalee (infezioni del cervello) e diarrea. Perciò, la vita di un bambino in tenera età, se si manifesta anche una sola di queste ulteriori aggravanti, può essere messa seriamente a rischio.
La cosa più importante che potete fare per proteggere vostro figlio è quella di provvedere alla vaccinazione in base alla pianificazione prevista dall’azienda ospedaliera. La vaccinazione contro il morbillo prevede 2 dosi (dai 12 ai 15 mesi di età e di nuovo dai 4 ai 6 anni) e l’immunità dura per tutta la vita.
Trattandosi di una patologia scatenata da un virus non esiste una cura specifica ma si può tentare di alleviare i sintomi e, soprattutto, sarà necessario abbassare la febbre con farmaci adatti all’età dell’ammalato. Per i bambini tra i 6 mesi e i 2 anni si può prevedere la somministrazione di vitamina A, ma sarà il medico a valutarne la reale necessità. In ogni caso è importante assumere molti liquidi e cercare di non grattarsi per non provocare ferite.
È importante che, se il bambino manifesta sintomi che vi fanno sospettare che possa essersi ammalato di morbillo, chiamiate immediatamente il pediatra per sottoporlo ad una visita di controllo e per monitorizzare l’andamento del morbillo…sottovalutare il morbillo può essere davvero un grave errore!