L’ultimo straziante addio a Sara Buratin: la mamma 41enne che ha perso la vita per mano del compagno
Nella giornata di ieri, nel comune di Bovolenta sono stati celebrati i funerali di Sara Buratin, la mamma 41enne che ha perso la vita per mano del suo compagno, Alberto Pittarello. Quest’ultimo poco dopo ha scelto di compiere un gesto estremo, gettandosi con il suo furgone nel fiume Bacchiglione.
In tanti hanno scelto di essere presenti, perché volevano cercare di stare vicino alla sua famiglia ed alla figlia 15enne, che purtroppo è rimasta all’improvviso senza i suoi genitori. Lei nell’ultimo periodo era tornata a vivere dalla madre, perché la relazione con il compagno era in crisi.
La chiesa di Bovolenta, era davvero troppo piccola per ospitare tutte le persone che hanno scelto di essere presenti. In monti infatti sono dovuti rimanere all’esterno. A celebrare la messa c’era don Lodovico Casaro, che in questi giorni ha aiutato molto le due famiglie a rimanere unite. All’interno della chiesa erano presenti anche i genitori di Alberto Pittarello.
Nella sua omelia, il parroco ha voluto ricordare Sara, su di lei ha detto: “Ci hai donato calore, energia e gioia.” In questi giorni sono davvero tante le persone che hanno scelto di stare vicino alla madre, alla figlia ed a tutti i suoi familiari, visti la grave perdita subita.
Il delitto di Sara Buratin, commesso dal compagno Alberto Pittarello
Sara Buratin ha perso la vita nella tarda mattina di martedì 27 febbraio. Da pochi giorni con la figlia 15enne si era trasferita a casa di sua madre, poiché era in crisi con il compagno. Quest’ultimo, con la scusa di riportarle lo scooter della ragazza, è riuscito ad incontrarla. Alla fine, quando la 41enne era di spalle, l’ha colpita con un coltello da caccia, con una lama di circa 15 centimetri.
Da un primo esame, era emerso che erano circa 20 i fendenti che le ha inferto. Tuttavia, l’autopsia ha fatto scoprire un’altra verità. Sarebbe proprio che Alberto Pittarello ha colpito la donna con circa 50 fendenti, nella zona della nuca e della schiena. Ha continuato a colpirla, anche quando lei era ormai deceduta.
Alberto Pittarello poco dopo il delitto, ha deciso di entrare nelle acque del fiume Bacchiglione con il suo furgone. Infatti è solo dopo due giorni che hanno ritrovato prima il corpo e poi hanno tirato fuori il mezzo.