Fedez sulla salute mentale al Circolo dei Lettori di Torino: “Prendevo fino a 7 psicofarmaci al giorno”
Il cantante Fedez ospite d’onore del Circolo dei Lettori di Torino, per un convegno sul tema: “La salute mentale è un diritto dei giovani”, organizzato dall’associazione Acmos. “Ho affrontato un tumore al pancreas molto raro e ho dovuto fare i conti con la morte nonostante io sia un privilegiato. In quel periodo ho avuto l’esperienza peggiore con gli psicofarmaci. Ne prendevo addirittura sette e il medico che me li dava non comprendeva che stavo male”.
“La malattia? Non credo di averla ancora metabolizzata”
Parlando della sua esperienza, è stato molto toccante il suo intervento. “La malattia? Non credo di aver ancora metabolizzato la cosa, ci vogliono anni per arrivare a una metabolizzazione completa, è complesso. Nell’immediato, ricordo di aver fatto solo pensiero: la cosa che mi metteva più ansia, ma mi dava anche la spinta per mantenere un minimo di dignità e compostezza, è stato pensare che i miei figli non si sarebbero più ricordati di me se fossi morto. Erano troppo piccoli. Questa era la cosa che più mi faceva paura ma era anche il motore per dirmi ‘non morire adesso’“.
“Lo Stato non considera la salute mentale”
“La salute mentale e quella fisica devono andare di pari passo, ma quella mentale in questo Paese non viene considerata”, ha detto poi l’artista. “Ho sempre raccontato la mia vita, il bello e il cattivo tempo. Sono testimonial del fatto che il denaro e la fama risolvono un problema, ma non risolvono tutti i problemi. Sembrerò retorico, ma è così”.
“La musica mi ha salvato, ma mi ha anche consumato”
Conclude, infine, sul ruolo della musica nella sua vita. “La musica mi ha dato tanto, se sono qui è grazie alla musica. Ma mi ha anche tolto tanto. Io faccio tante cose, nella musica è come se fossi al tavolo da poker e facessi all-in, mettendo tutto me stesso e anche i miei traumi. Questo non è sano, ti fa vivere la musica anche in maniera tossica. Sto imparando a viverla meglio. Quando ero giovane la musica mi ha aiutato tanto, ma mi anche consumato, in un certo senso”.