FUNERALI DI GIULIA, POCO FA L’APPELLO DEL VESCOVO DELLA CHIESA
Una omelia forte, sentita, partecipata, quella in corso. I funerali di Giulia Cecchettinsono stati preparati affinché tutto avvenisse in piena sicurezza ma l’emozione non la si può contenere, è impossibile, non essendo dei robot telecomandati. Le parole del vescovo di Padova sono un autentico colpo al cuore. Questo quanto da lui dichiarato come riportato da fanpage.it: “Non avremmo voluto vedere quello che i nostri occhi hanno visto né avremmo voluto ascoltare quello che abbiamo appreso nella tarda mattinata di sabato 18 novembre. Per sette lunghi giorni avevamo atteso, desiderato e sperato di vedere e sentire cose diverse. Ed invece ora siamo qui, in molti, con gli occhi, anche quelli del cuore, pieni di lacrime e con gli orecchi bisognosi di essere dischiusi ad un ascolto nuovo”.
La basilica è piena di gente, una folla immane di persone, accorse da ogni angolo del nostro Paese per salutare Giulia, la ragazza di Vigonovo che tanto avremmo voluto proteggere dal suo crudele destino, deciso da Filippo Turetta, reo confesso, che è recluso nel penitenziario Montorio.
Come riportato da fanpage.it, il vescovo Cipolla ha aggiunto: “Domenica è iniziato il tempo dell’avvento, tempo che educa all’attesa, ad alzare lo sguardo oltre il buio: dal tronco ferito e spezzato della nostra umanità spunti un germoglio, come evocava il profeta nella prima lettura. Non sappiamo quando, non sappiamo come, ma è forza che apre vie di riscatto, di affrancamento da ogni forma di negazione della vita”.
Infine ha chiosato: “La conclusione di questa storia lascia in noi amarezza, tristezza, a tratti anche rabbia ma quanto abbiamo vissuto ha reso evidente anche il desiderio di trasformare il dolore in impegno per l’edificazione di una società e un mondo migliori, che abbiano al centro il rispetto della persona (donna o uomo che sia) e la salvaguardia dei diritti fondamentali di ciascuno, specie quello alla libera e responsabile definizione del proprio progetto di vita”.
Parole toccanti, profonde, quelle del vescovo di Padova che hanno rigato di lacrime gli occhi dell’Italia intera, raggelata dinnanzi a quanto accaduto, incapace, ancora, di capire cosa sia scattato nella mente di Turetta per portarlo a compiere un simile reato.