Tumore al fegato rimosso senza aprire l’addome: premio mondiale per intervento record a Torino
Una donna di 77 anni malata di cancro e in pericolo di vita è stata salvata grazie a un intervento innovativo, la rimozione di una grande massa tumorale al fegato senza praticare l’apertura dell’addome. L’operazione, che ha conquistato un prestigioso riconoscimento internazionale, è stata condotta da una equipe di medici chirurghi dell’Ospedale Mauriziano di Torino, guidata dal dottor Alessandro Ferrero. Durante l’intervento, eseguito mediante tecnica laparoscopica mini-invasiva, i medici hanno praticato piccole incisioni attraverso le quali hanno inserito gli strumenti di precisione per asportare il copioso tessuto malato. Il fegato della donna era stato infatti aggredito da diverse metastasi provenienti da un cancro intestinale, alcune delle quali avevano prodotto tumori epatici secondari di ben 7 centimetri. Ferrero e colleghi hanno dovuto rimuovere il 70 percento del fegato per salvare la vita alla settantasettenne.
Grazie a questa procedura non solo viene ridotto sensibilmente il dolore dei pazienti trattati, ma si garantisce anche una riduzione della degenza e una più rapida ripresa postoperatoria, come si legge nel comunicato stampa pubblicato dal nosocomio piemontese. Non è un caso che circa la metà degli interventi sul fegato condotti presso il Mauriziano di Torino venga eseguita proprio attraverso questa tecnica, che rende l’ospedale un punto di riferimento nazionale e internazionale per la chirurgia laparoscopica epatica.
L’operazione è stata così brillante ed efficace che l’equipe di specialisti coordinata dal dottor Ferrero ha persino vinto il primo premio come “miglior intervento chirurgico presentato come video” (Best Video Award). Il prestigioso riconoscimento internazionale è stato conferito ai medici italiani in occasione del XIII° Congresso mondiale dell’IHPBA (acronimo di Associazione Internazionale di Chirurgia Epatobilio-pancreatica) appena conclusosi a Ginevra, in Svizzera. Quello del Mauriziano è stato soltanto l’ultimo dei rivoluzionari interventi chirurgici eseguiti in Italia negli ultimi mesi: a Reggio Calabria, ad esempio, sono stati salvati due pazienti con un doppio intervento cuore-cervello; a Prato un uomo con sindrome coronarica acuta è stato salvato con le onde d’urto; sempre a Torino è stato invece ricostruito il pene (amputato per un tumore) a un 45enne con parti di avambraccio ed eseguito un trapianto di rene grazie al robot chirurgico “Da Vinci”.