LE SORELLE PIÙ LONGEVE AL MONDO SPENGONO 224 CANDELINE IN DUE: “MERITO DEL…”

Cicera Maria e Josefa dos Santos, due sorelle brasiliane di 117 e 107 anni, non hanno dubbi sul segreto della loro longevità e hanno deciso di metterlo a disposizione degli utetnti, nel corso di un’intervista che, in men che non si dica, ha fatto il giro del mondo, generando grande curiosità da parte degli utenti. Le sorelle più longeve al mondo sono convinte che, se sono arrivate ad essere ultracentenaria, sia tutto merito di un’alimentazione ben precisa.

Difatti, senza giri di parole, hanno dichiarato:  “Bisogna mangiare fagioli, mais, manioca e patate“, aggiungendo: “E la pace di Dio è con noi, cosa si può fare di più?“. L’intervista è stata rilasciata dalle arzille sorelle in occasione del  compleanno della maggiore che ha spento la bellezza di 117 candeline, circondata dall’affetto dei familiari, visibilmente commossi.

Un momento di convivialità, di grandi emozioni, di gioia per un traguardo che non capita proprio a tutti di raggiungere.  Lo scorso 23 settembre, il compleanno di Cicera ha attirato l’attenzione dei cronisti che  si sono recati presso la sua abitazione, in modo da carpire il maggior numero di informazioni sul suo elisir di eterna giovinezza.

Come riportato dal  Daily Mail,  l’ultracentenaria, assieme a sua sorella che non è da meno, ha vissuto all’insegna della semplicità, nella  campagna brasiliana, lavorando come commerciante di pollame al mercato locale nel Paraiba, uno Stato nell’area nordorientale del Paese. Un’esistenza davvero semplicissima, fatta di lavoro e di sana alimentazione, quella delle sorelle più longeve al mondo che si trovano a riflettere sulla loro lunga vita.

E’ il momento di affidarsi ai ricordi, tra la baldoria, il clima di festa e le sensazioni dei presenti, con delle candeline da spegnere, posizionate su una torta colorata . Cicera, se tutti i documenti dovessero risultare validi, riceverebbe dal Guinness World Record un primato spettacolare: quello di persona vivente più anziana del Pianeta.