NAPOLI, ECCO COSA ACCADE SE ERUTTA IL VESUVIO
Recentemente c’è tanta preoccupazione nell’area di Napoli, specialmente nella zona dei Campi Flegrei, che come si sa fanno parte di un altro supervulcano. Una zona che da sempre ha avuto a ch fare con il bradisismo, ovvero il sollevamento o l’abbassamento improvviso del suolo.
In questi giorni vi è stata una scossa di terremoto molto forte a cui però è seguito il solito sciamo sismicho che ormai continua da diverse settimane. Per questo si sta presentando al Governo un piano di evacuazione dell’area in caso di pericolo.
Al momento non ci sono i segnali tipici di una eruzione, anche se le scosse sismiche aumentano. Non vi è infatti una risalita del magma dalla profondità della terra. Ma gli esperti hanno già varato un piano molto importante. In caso di eruzione del Vesuvio si procederà all’evacuazione dell’area.
In caso di eruzione imminente, la Protezione Civile stima un periodo di 72 ore per completare l’evacuazione. Le prime 12 ore permettono alle persone di prepararsi a lasciare l’area, mentre le successive 48 ore sono dedicate alla partenza graduale della popolazione dalle zone rosse.
Il piano di evacuazione prevede due opzioni per i cittadini: il trasporto assistito organizzato dalla Protezione Civile o il trasporto con mezzi propri. Chi deciderà di spostarsi con mezzi propri dovrà seguire la segnalatica installata per l’occasione mentre chi si muoverà con mezzi messi a disposizione dalle autorità raggiungerà in sicurezza Province o Regioni vicine o gemellate.
Il Dipartimento della Protezione Civile ha definito un sistema di allerta che prevede quattro livelli: verde, giallo (“attenzione”), arancione (“pre-allarme”) e rosso (“allarme”), livello che cambierà a seconda dei dati forniti dall’INGV, Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia.