GIORGIO NAPOLITANO, ORRORE DOPO IL DECESSO

 

Sono ore davvero tremende per il mondo politico italiano e non solo. Al Senato vige il silenzio, il raccoglimento, con le bandiere a mezz’asta. La  Camera ardente sarà allestita al suo interno e, dalle prime informazioni diramate a mezzo stampa,  potrebbe essere organizzata già per domenica, mentre si attende la convocazione di un  Consiglio dei ministri per decidere sui funerali di Stato. L’ Ansa ha riportato che la famiglia starebbe pensando ad una cerimonia laica. Il decesso di Giorgio Napolitano  è arrivato  all’inizio della serata di ieri, 22 settembre e, rapidamente, il triste annuncio ha fatto il giro del mondo.  Un grande uomo, che è stato in politica per oltre 60 anni.

Di origini facoltose e nobili, Napolitano è nato a Napoli il 29 giugno 1925, spegnendosi, dunque, a 98 anni.  Dopo la laurea in giurisprudenza all’Università Federico II, nel 1945 entrò nel Partito Comunista e nel 1953 venne eletto per la prima volta in Parlamento,  posto rivestito, tranne brevi interruzioni,  fino al ’96 nelle vesti di deputato e senatore. È stato ministro dell’Interno e ministro per il coordinamento della Protezione civile nel governo Prodi I,  presidente della Camera dei deputati e senatore a vita, prima tra il 2005 e il 2006 fino alla sua prima elezione a presidente della Repubblica, e poi dal 2015 fino a oggi, dopo aver rinunciato a proseguire il suo secondo mandato al Quirinale.

In un mondo in cui la crudeltà non conosce limiti, a sconvolgere sono stati i commenti sui social degli haters che, sin da quando hanno appreso la gravità del  quadro clinico del presidente emerito, gli hanno rivolto parole aberranti, raggelanti. Tra i tanti commenti si legge: “Tranquillo Giorgio, molla pure che di danni ce ne hai lasciati abbastanza” e “L’unica soddisfazione che ci è rimasta è sedersi sulla riva del fiume e aspettare che passino uno ad uno“.

C’è chi, barbaramente, gli ha augurato  un pronto decesso anche se tardivo , chi lo ha paragonato alla foto della mummia ‘aliena’ messicana, accompagnata dalla frase “Giorgio non mollare“, chi , facendo riferimento alla sua storia politica, ha scritto:  “quando la cariatide in decomposizione Napolitano decide di andare a trovare il Che, Mao, Stalin e altri simpatici amichetti all’inferno“. Si legge di tutto, di una crudeltà inaudita, come questi post: “Con molti anni di ritardo e molti di condizionamento della politica italiana, forse, ma solo forse, muore Napolitano“, oppure “Un altro che muore e si porta nella tomba un sacco di segreti, tipo trattativa stato mafia“,  “Oggi si stappa“, “Ho già messo le bollicine al fresco, non vedo l’ora” e “Giorgia molla che hai rotto il c****!!! Oh, non muoiono mai sti politici m******!“.

Per fortuna il mondo non è popolato solo da questi soggetti ma anche da tanta gente di buon cuore che ha speso solo parole di incoraggiamento verso l’ex presidente, sperando, sino all’ultimo, in un miracolo. Alcuni, rivolgendosi agli haters, hanno espresso le loro sensazioni, dicendo: :“Leggo i tweet sull’aggravarsi delle condizioni del Presidente Napolitano e ho la misura dello squallore infinito di troppe persone” e ancora “Quando leggo questi tweet perdo ogni speranza di evoluzione nell’essere umano“.