“Cosa ho al viso”. La famosa 23enne affronta il pubblico: “Non mi importa se mi guardate”
Carlotta Bertotti e la sua macchia su metà del viso. In un’epoca in cui l’immagine viene prima di tutto chissà quanti pregiudizi deve aver affrontato la modella e influencer 23enne che recentemente è stata la protagonista di un monologo trasmesso da “Le Iene”. Spesso e volentieri il programma Mediaset condotto da Belen Rodriguez si occupa di casi di grande risonanza, come ad esempio quello dell’orso che ha sbranato il runner trentino di 26 anni.
Non è mancato pure un servizio su Rosa Bazzi e Olindo Romano, i due coniugi condannati per la strage di Erba per i quali si parla di revisione di processo. A colpire tanti telespettatori, però, è stata la storia di Carlotta Bertotti la quale ha accettato la proposta degli autori de Le Iene di raccontare cosa le è successo. La 23enne ha parlato della macchia dal colore grigio-bluastro che si è formata sul suo viso procurandole disagio, sofferenza, dolore.
“Per 18 anni ho nascosto il mio volto”: la storia di Carlotta
“Quando sono nata avevo un puntino sull’occhio, pensavano ad un trauma da parto, invece era un qualcosa destinato a crescere con me e a segnare per tutta la mia vita il mio volto”. Con queste parole Carlotta Bertotti ha iniziato a raccontare la sua storia nel monologo in onda a Le Iene (disponibile qui). La voglia si chiama Nevo di Ota e ha pesantemente condizionato l’esistenza della ragazza che per tanti anni ha voluto nasconderla, coprendola con il trucco e con una lente speciale sull’occhio.
“Prima di andare a scuola – ha spiegato Carlotta Bertotti a Le Iene – passavo le ore al trucco e indossavo una lente a contatto speciale per non essere costretta ad affrontare sguardi e domande. Avevo alzato un muro intorno a me”. Poi, però, a 18 anni la decisione: “Un giorno però ho detto basta. Era estate e con tutti i miei amici in spiaggia, improvvisamente mi sono struccata e ho detto: “Notate qualcosa di strano?”.
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La scelta di mostrarsi come realmente era e la voglia di andare oltre il giudizio degli altri hanno rappresentato una svolta per Carlotta Bertotti: “Niente. Silenzio. La liberazione. Così ho capito che non mi devo più nascondere e che posso usare la mia unicità per aiutare gli altri a esprimere loro stessi”. Oggi la modella ha accettato la sua diversità, l’alterazione benigna dei pigmenti che le faceva male, non solo in senso fisico, fin da piccola. E adesso afferma: “Sentirsi diversi fa paura, ma lì ti puoi scoprire speciale. E quindi, se ti fissano, lasciali fissare“.