TUMORE, IL SINTOMO BANALE SU FIATO E STANCHEZZA CHE PUÒ SALVARTI LA VITA
Il nostro corpo ci lancia dei segnali molto importanti che, spesso, vengono sottovalutati, pur protraendosi per parecchio tempo. Un po’ per paura, un po’ per leggerezza, si sorvola.
La speranza è che i sintomi possano andar via, e sono in tanti coloro che si autodiagnosticano un problema che, in realtà, è ben più severo di quanto si creda.
Il camice bianco continua a far tremare molti italiani che corrono il rischio di incorrere in patologie che, se non trattate, portano alla morte. Il primo invito degli esperti è quello di non prendere sotto gamba sintomi protratti nel tempo, rivolgendosi subito ad uno specialista.
La diagnosi precoce, così come il sottoporsi a controlli regolari, salva la vita. Questo è un punto che va ribadito a gran voce, con la speranza che sempre più lettori si sensibilizzino su questo tema.
Fiato corto e stanchezza possono avere a che fare con patologie severe. Si, assolutamente si, quindi vediamolo insieme.
Tra i tumori più difficili da diagnosticare, troviamo quello che colpisce il tratto dell’esofago. La difficoltà è legata al fatto che i sintomi d’esordio di tale cancro sono simili a quelli di altre patologie meno severe, per cui chi ne è colpito, ignaro del brutto male che ha dentro, lo sottovaluta, sperando in un miglioramento a breve giro. Purtroppo i giorni passano ma nessun progresso.
Ecco che la ricerca cerca, sistematicamente, di aiutare gli utenti che hanno modo di leggere articoli riguardanti il cancro all’esofago, proprio come questo, per scongiurare che la malattia possa evolversi. La diagnosi precoce, ormai questo è chiaro a tutti, è l’unico modo per poter intervenire tempestivamente, efficacemente, aumentando le possibilità di guarigione dal brutto male.
I progressi scientifici consentono al paziente oncologico, dopo l’intervento, di poter condurre una vita di qualità più che accettabile, lasciandosi alle spalle, in via definitiva, il cancro. Il tumore all’esofago è il 14esimo tipo di cancro più comune nella popolazione adulta, con oltre 9mila casi all’anno. Questi numeri sono forniti dal ‘Cancer Reasearch UK ma quello che fa rabbrividire è il numero ancora altissimo di morti che sono circa 8mila ogni anno.
Si tratta di un tumore diffuso soprattutto nei soggetti di sesso maschile, con un’età superiore ai 75 anni. In tutto questo, c’è comunque una notizia positiva: se viene riconosciuto e curato in tempo più della metà dei malati sopravvive oltre i 5 anni dal momento della diagnosi. L’ennesima conferma di quanto la diagnosi precoce, unita, naturalmente, alla prevenzione, possa salvare una vita. Ma come riconoscere il tumore all’esofago? NHS ci viene incontro, fornendo una serie di sintomi più comuni che non vanno assolutamente sottovalutati, dunque vi invito a prestare attenzione.
Tra questi ci sono disfagia, ovvero fatica a deglutire, che è spesso accompagnata da bruciore o dolore, reflusso acido frequente, malessere e senso di stanchezza generale. Tra gli altri sintomi che possono sottendere un cancro esofageo, troviamo nausea, fiato corto, tosse continua, mancanza di appetito e perdita di peso importante. In presenza di questi sintomi, non esitate a contattare uno specialista che possa fare la diagnosi differenziale, individuando il problema. Non lasciate che l’ansia prenda il sopravvento, insomma, in modo da aver salva la vita.