ITALIA, PARROCO TROVATO DI NOTTE CON DUE MINORENNI AL CIMITERO: “STAVANO FACENDO S…”

In questo articolo andremo a toccare un argomento molto delicato: quello degli abusi in ambito ecclesiastico; in particolare un caso che ha scosso profondamente l’opinione pubblica.

Parlo del caso di don Gianfranco Roncone, 53 anni, ex parroco di Presenzano, in provincia di Caserta, originario di Sparanise, a processo per abusi sessuali su minori, induzione alla prostituzione minorile e possesso di materiale pedopornografico.

Il processo è celebrato dinanzi alla Prima Sezione del tribunale di Santa Maria Capua Vetere, in composizione collegiale, presieduta dal giudice Giovanni Caparco.

Il presidente del collegio ha chiuso l’istruttoria dibattimentale. rinviando alla seconda metà del mese di febbraio per le discussioni per cui manca davvero poco al verdetto.

Ma come si è arrivati tra le aule del tribunale? Da dove è partito tutto e a che punto si è arrivati? Vediamolo insieme.

I testi della difesa, a novembre, hanno cercato, in tutti i modi, di scagionare Don Roncone dalle pesantissime accuse nei suoi confronti. La perpetua, il presidente dell’azione cattolica e un educatore, nel corso dell’udienza celebrata dinanzi alla Prima Sezione del tribunale di Santa Maria Capua Vetere, hanno rispettivamente dichiarato: “Don Roncone aveva buoni rapporti con la comunità “, “alle riunioni dell’azione cattolica passava solo per un saluto “, “i ragazzi non erano mai lasciati da soli e con loro c’erano sempre gli educatori. Non aveva nessun atteggiamento ambiguo con loro”. 

I testi della difesa hanno cercato, in tutti i modi, di mettere in luce il clima di benevolenza che, a loro avviso, vigeva nella piccola comunità di Presenzano e nei ragazzi che frequentavano la parrocchia. Le indagini dei carabinieri di Capua, avviate sul parroco nell’agosto del 2020, hanno fatto emergere una realtà ben diversa da quella sostenuta dai testimoni che hanno voluto difenderlo.

L’ex parroco, due anni fa, proprio nella notte del 14 agosto, venne sorpreso alla guida di una Madza 2, in una zona semi buia, assieme a due ragazzi rumeni di 18 e 16 anni, nei pressi del cimitero comunale di Vairano Patenora. I militari procedettero all’identificazione dei due giovani, di cui uno minorenne, per poi perquisirne i cellulari, al fine di rinvenire elementi utili a capire che tipo di rapporti intercorressero tra l’ex sacerdote e gli stessi.

Proprio dall’analisi dello smarphone di uno dei due, i carabinieri vennero a conoscenza dell’esistenza di una relazione borderline tra uno dei giovani e il parroco. Le indagini non hanno lasciato nulla al caso, passando al setaccio i gusti omosessuali del prete. Secondo gli inquirenti, Roncone era solito consumare rapporti sessuali in B&B partenopei nei pressi della stazione ferroviaria o in sale cinematografiche di cinema porno, con ragazzi originari prevalentemente dell’Est Europa e dell’Africa.

Sempre secondo i carabinieri, alcuni giovani erano soliti ricevere regali per le loro “prestazioni” (si parla di un motorino, ad esempio), e si parla di un episodio di violenza che si sarebbe consumato anche in canonica, luogo in cui l’ex parroco avrebbe palpato il sedere di un ragazzo minorenne. Nel collegio difensivo sono impegnati gli avvocati Dario Mancino, Renato Jappelli, Ernesto De Angelis, Luigi Scorpi. I fedeli di Presenzano da sempre credono all’innocenza del loro ex parroco e hanno sperato, sino all’ultimo, di vederlo assolto dalle accuse prima del Santo Natale ma dovranno attendere l’anno prossimo, in quanto le discussioni sono state rinviate alla seconda metà del mese di febbraio 2023.