FATE ATTENZIONE: QUESTA COSA CHE FACCIAMO DURANTE UN RAPPORTO PUÒ SALVARTI LA VITA
In questi due anni abbiamo imparato come nuove malattie possano arrivare improvvisamente. La pandemia di Covid-19 ci ha messo davanti ad una situazione che nessuno di noi aveva mai sperimentato, almeno in epoca moderna. Improvvisamente ci siamo trovati dinanzi un patogeno che ha provocato milioni di morti in tutto il mondo, il quale però è stato “frenato” con l’arrivo dei vaccini, arrivati a poco più di un anno dall’arrivo della malattia.
La scienza ha fatto passi da gigante in questo senso, ma ci sono delle malattie purtroppo per cui una cura appare piuttosto lontana. Stiamo parlando dei tumori. Queste patologie ogni anno provocano migliaia di morti soltanto nel nostro Paese, ma in queste ore i media hanno diffuso una notizia che nessuno forse si sarebbe mai aspettato. Ecco di cosa si tratta.
IL GESTO CHE FA BENE ALLA SALUTE
Tutti noi, o quasi, abbiamo un partner con cui stiamo assieme. Avere una persona accanto è qualcosa che fa bene, e come si sa di tanto in tanto nelle coppie ci si lascia andare a momenti di intimità. Questoè qualcosa che fa benissimo non solo alla nostra salute, ma anche alla mente, in quanto i rapporti intimi ci aiutano a rilassarci e staccare dalla quotidianità.
Secondo una recente ricerca scientifica portata avanti dagli scienziati, eiaculare farebbe benissimo alla salute e abbasserebbe il rischio di contrarre il tumore alla prostata. Lo studio ha scoperto che gli uomini che eiaculavano almeno 21 volte al mese avevano un rischio inferiore del 33% di cancro alla prostata, rispetto a quelli che non lo facevano.
C’è da dire che ovviamente eiaculare non è l’unico modo per prevenire il tumore alla prostata. “Se un uomo vuole stare fuori dalla sala operatoria ed evitare il cancro, deve fare tutto il possibile per evitare i cibi spazzatura ad alto contenuto di grassi e le tossine ambientali che contribuiscono ai problemi e per avviare un saggio programma nutrizionale che includa gli integratori di base che agiscono sulla prostata”– così recita infine lo studio in questione pubblicato sulla rivista European Urology.