GOVERNO MELONI, LA NOTIZIA PER CHI HA UNA CASA

La Federazione autonoma bancari italiani (Fabi), nella sua ultima analisi, ha lanciato un forte allarme che sta destando non poche preoccupazioni sin da quando la notizia si è iniziata a diffondere.

Come prevedibile, la Banca Centrale europea, per contrastare l’inflazione in Europa, sta alzando i tassi di interesse. Ne consegue il rischio, sempre più concreto e tangibile, che i tassi dei mutui ,per chi intende comprare una casa, salgano oltre il 5%.

Questa mossa della Bce,  sta generando un clima di sfiducia tra le famiglie e le imprese, con forti implicazioni sociali e finanziarie. In Italia gli interessi sono quasi il doppio rispetto alla Francia e decisamente più alti rispetto alla Spagna.

Una situazione davvero allarmante, cui si aggiungono i rincari che sono andati a peggiorare un quadro, di per sé, già molto complesso. Pare proprio che l’acquisto di una casa sia ostacolato in tutti i modi possibili.

Una questione non da poco che, ovviamente, deve essere arginata dal nuovo governo. La speranza, per lo meno, è che il governo guidato dalla Meloni, fresco di mandato, possa migliorare i problemi ingenti del settore immobiliare.

Le elezioni del 25 settembre hanno visto Giorgia Meloni, leader di Fratelli d’Italia, vincitrice. La premier, impegnata con la nuova legge di bilancio, non può certo trascurare le prossime scadenze del settore immobiliare, incominciando dai bonus. Anche se è ancora troppo presto per arrivare a conclusioni su come il nuovo governo intenda procedere in quest’ambito, possiamo provare a capire quale sarà la sua posizione.

In che modo? Sulla base di quanto dichiarato in campagna elettorale. Tra i cavalli di battaglie del partito di cui Giorgia è leader, quindi di Fratelli d’Italia,  troviamo l’impignorabilità della prima casa, “salvo ovviamente per il mancato pagamento dell’eventuale mutuo ipotecario che grava su di essa e in caso di prolungata morosità nei confronti del condominio”. Questa è una promessa che, per non rimanere aleatoria, necessiterebbe di legge ad hoc, dato che oggi il pignoramento è ammesso in due casi: quando l’importo complessivo del credito supera i 120mila euro; se sull’immobile è stata iscritta un’ipoteca e sono decorsi almeno sei mesi dall’iscrizione senza che il debito sia stato estinto.

Fratelli d’Italia, in piena campagna elettorale, ha assicurato di voler garantire “zero tasse sui primi 100mila euro per l’acquisto della prima casa” e una revisione dell’Imu per ridurne progressivamente il carico. Si tratta di misure che devono fare i conti con le finanze degli italiani al lastrico e con un quadro economico che è destinato a peggiorare nei prossimi mesi.

La Meloni ha sempre detto di voler favorire l’accesso dei giovani ai mutui. Affinché questo avvenga, occorrerebbe (il condizionale è d’obbligo) introdurre misure ad hoc. Dato che la Banca centrale europea sta aumentando i tassi dei mutui per contrastare l’inflazione, per molti giovani è impossibile accedere alle facilitazioni per i mutuatari under 36 previste dal governo.

Tra le tante proposte da vagliare: un calo generalizzato dell’Imu, un’armonizzazione degli incentivi destinati alla riqualificazione, alla messa in sicurezza e all’efficientamento energetico degli immobili, l’introduzione di una tassazione unica per l’acquisto della prima casa al 2% e l’eliminazione dell’Imu per gli immobili occupati o inagibili. Ma le coperture?!