GOVERNO MELONI, ADDIO A QUESTE DUE TASSE
Giorgia Meloni è la trionfatrice delle elezioni politiche italiane del 25 settembre, come il centro-destra in genere. Non sono mancate le polemiche, le frecciatine piuttosto dirette, lanciate contro la neo premier da parte di molti vip.
In tanti hanno parlato di un ritorno al fascismo, in moltissimi l’hanno supportata. Intanto, per la leader di Fratelli d’Italia è arrivato il momento di mettersi al lavoro.
Tantissimi i tempi scottanti che bollono in pentola, sui quali andrà fatta chiarezza. Tra questi l’annosa questione del reddito di cittadinanza. Cosa ne sarà del cavallo di battaglia del M5S?
Di che morte morirà? Sono in tanti gli italiani che fanno affidamento su tale misura per arrivare a fine mese e che, ovviamente, temono per le sue sorti. Abolizione? Introduzione di un nuovo sussidio? Sfoltimento dei beneficiari?
Sono davvero ancora tanti i dubbi, le perplessità da dover sfatare. Intanto il nuovo governo, fresco d’insediamento, deve varare i primi provvedimenti. Ed ecco arrivare una bella notizia.
Pare proprio che il governo guidato dalla Meloni, insediato da oltre una settimana, sia intenzionato asd eliminare, con la prossima legge di bilancio , due tasse, ideata dal governo Conte 2, alla fine del 2019, che non sono mai entrate in vigore concretamente. Al centro dell’agenda fiscale della maggioranza ci sarà il tema ambientale e con la manovra potrebbe entrare in vigore una nuova web green tax che riguarderebbe i profitti delle multinazionali del commercio elettronico nel caso di utilizzo di veicoli inquinanti.
Le due tasse introdotte dal Conte bis, che il governo Meloni vorrebbe smantellare, sono la plastic tax e la sugar tax. Come i più informati sapranno, la prima mirava a colpire l’utilizzo della plastica monouso con una tassa di 0,45 centesimi di euro per ogni chilo di prodotti di plastica monouso venduto. La seconda, invece, avrebbe dovuto colpire il consumo di bevande zuccherate analcoliche con 10 euro da pagare per ogni ettolitro sui prodotti finiti e 0,25 euro per chilo per i prodotti da utilizzare previa diluizione.
Cosa intende fare la premier, leader di Fratelli d’Italia con queste 2 tasse? Sicuramente rinviarne l’entrata in vigore, anche se l’obiettivo sarebbe quello di eliminarle completamente. Il nuovo differimento di entrambe le tasse è fino al dicembre 2023, per poi toglierle del tutto. Intanto il tempo stringe, in quanto la legge di bilancio per il 2023 deve essere scritta dal governo e approvata dal Parlamento entro il 31 dicembre.
Tra le priorità del nuovo governo ci sono le misure per contrastare il caro bollette e gli effetti dell’inflazione sulle famiglie e sulle imprese italiane. Ovviamente, per poter affrontare queste problematiche così forti, lo Stato necessità di entrate economiche che permettano di spendere soldi senza doverli prendere in prestito. E’ proprio considerando tutto questo (che non è per nulla facile) che governo Meloni sta facendo delle ponderate valutazioni.
Una delle scelta che l’esecutivo potrebbe fare per aumentare le entrate è quella di alzare il prezzo del tabacco tradizionale, cioè delle sigarette, che viene in gran parte importato dall’estero. Queste, allo stato attuale, sono soltanto indiscrezioni. Ben presto sapremo ciò che Giorgia Meloni deciderà di fare.