BIMBA DI SOLI 4 MESI UCCISA DAL COMPAGNO DELLA MADRE: IL MOTIVO È ASSURDO

Sfogliando le pagine dei quotidiani, leggendo su internet le notizie di cronaca, veniamo colpiti dal numero sempre più crescente di bambini morti per mano di chi li ha messi al mondo.

Lo abbiamo visto con Elena Del Pozzo, con Diana Pifferi ma, andando a ritroso, sono innumerevoli le innocenti vittime di una vera e propria strage. Cosa sta accadendo nel mondo?

Da dove viene tutta questa crudeltà? Ce lo chiediamo ogni giorno perché quei piccoli che hanno perso la vita, potrebbero essere i nostri figli. Basta osservare i loro volti, per desiderare di abbracciarli, di proteggerli forte.

Purtroppo è tardi, non lo si può fare perché i loro corpicini senza vita, martoriati, giacciono in una fredda bara da troppo tempo, ormai. La tragedia che vi sto per raccontare è davvero orribile.

E’ accaduta più di un anno fa e New York, luogo in cui il dramma si consumò, rimase letteralmente sotto choc. La notizia, in men che non si dica, fece il giro dei principali siti d’informazione, espandendosi a macchia d’olio e il senso di sgomento, incredulità, fu comune a tutti.

La piccola Royalty Kemp, di soli 4 mesi, venne barbaramente uccisa dal compagno della madre, Ricardo Price e il motivo dell’omicidio è davvero agghiacciante. La piccola era stata lasciata da sola con il 23enne, per un intero pomeriggio. L’uomo, con cui la madre della piccolina aveva intrapreso da tempo una relazione, stava giocando ai videogiochi ma, puntualmente distratto dai pianti incessanti della bambina, in preda ad uno scatto d’ira, l’avrebbe prima lanciata contro un muro dell’appartamento, e poi massacrata a colpi di controller in testa.

Quando Eryca Kemp, intorno alle 23.00, è rientrata a casa, ha trovato la figlioletta nella culla, credendo che dormisse, ma il mattino successivo, non riuscendo a svegliarla, è corsa in ospedale. Qui i medici si sono sin da subito resi conto della gravità della situazione, riscontrando alla piccola un trauma cerebrale e un’emorragia interna. Il 1 luglio 2021, la bimba, dopo una settimana di lotta tra la vita e la morte, è deceduta.

La madre della vittima, sotto choc , ha raccontato alle forze dell’ordine quanto è accaduto al suo rientro a casa, dopo aver sbrigato delle commissioni, dicendo di aver trovato la figlioletta nella sua culletta, credendo che dormisse beatamente, sino all’agghiacciante scoperta, al mattino seguente, che le cose non erano andate proprio così. Questa la sua versione dei fatti, fornita agli inquirenti: “Le ho versato dell’acqua sul viso, passandogliela sulla testa. Ho cercato di fare tutto quello che si potesse fare per rianimarla”.

Trasportata prima presso il Woodhull Hospital di Brooklyn, poi al Bellevue Hospital di Manhattan, i medici hanno fatto l’impossibile per salvarle la vita ma le sue condizioni erano gravissime, per via di una lesione cerebrale, una frattura del cranio e un’emorragia interna. Le ferite erano troppo profondee non le hanno lasciato scampo. I sospetti si sono concentrati sin da subito sul 23enne che, in sede d’interrogatorio, ha confessato di averla picchiata, in preda ad uno scatto d’ira, poiché il suo pianto le impediva di giocare ai videogiochi.

Ha ammesso di averle premuto più volte il ciuccio contro la bocca per impedirle di piangere. Ottenendo l’effetto contrario, l’ha lanciata contro il muro e massacrata con colpi alla testa. L’uomo è finito in manette, ha persino tentato di chiedere scusa alla compagna per averle ucciso la figlia mentre la donna che non c’entra nulla con il brutale omicidio della sua figlioletta, spera solo che venga condannato a vita o che finisca su una sedia elettrica. L’omicidio, peraltro, si è consumato sotto gli occhi dell’altro figlioletto di Erika che, a solo 1 anno, ha assistito al massacro della sorellina.