L’ora solare sarà abolita sin da subito? Potrebbe restare tutto l’anno, l’ipotesi non peregrina col nuovo Governo di Giorgia Meloni
Abolire l’ora solare, lasciando quella legale tutto l’anno. La Società italiana di medicina ambientale ha rilanciato la proposta alla fine dello scorso agosto: secondo il Sima, infatti, la misura permetterebbe di “guadagnare un’ora di luce e calore solare al giorno”, generando risparmi per gli italiani, ora come non mai nella morsa del caro bollette. La stima è di 1 miliardo di euro risparmiato “solo nel primo biennio”, ma ci sarebbero anche benefici ambientali, con un taglio delle emissioni climalteranti per un totale di 200 mila tonnellate di anidride carbonica all’anno. Il ministro della Transizione ecologica del Governo Draghi, Roberto Cingolani, ha criticato la proposta, ma ha lasciato aperto uno spiraglio. Ed è per questo che, con il nuovo Esecutivo guidato – probabilmente – da Giorgia Meloni, la misura potrebbe essere realizzata.
Contrario il ministro Cingolani
Roberto Cingolani, ministro della Transizione ecologica del Governo Draghi, si era detto contrario all’estensione dell’ora legale per tutto l’anno.
Secondo quanto riferito da lui stesso ai microfoni di Radio 1 il 12 settembre scorso, il mantenimento dell’ora legale e una maggiore applicazione dello smart working darebbero poco vantaggio dal punto di vista del risparmio energetico.
Il ministro, inoltre, aveva aggiunto che i due temi fossero stati valutati: “Sul mantenere l’ora legale abbiamo degli studi – aveva risposto a una specifica domanda -, se ne è parlato anche alcuni mesi fa. Quell’ora che si guadagna la sera la si perde la mattina. Il vantaggio medio non è altissimo. E se non lo si fa unitariamente con gli altri Paesi, poi, ci sono problemi non da poco per il cambio al confine”.
Di questa possibilità se ne è discusso anche a livello europeo, nel 2018.
Gli sviluppi, però, sono rimasti nel cassetto.
Lo spiraglio
Lo stesso Cingolani, però, nell’intervista a Radio 1 ha aggiunto: “Non è particolarmente utile per il risparmio, ma se ci dovesse essere un inasprimento del problema lo considereremo“.
I rincari di questi giorni sembrano suggerire di provare a valutare di andare in quella direzione.
Non dovrebbe essere lui a farlo, visto che il 20 settembre, a margine dell’evento Yoth4climate a New York, ai cronisti aveva garantito che non farà parte del prossimo Governo: “Sto preparando il passaggio di consegne, sarà tutto in ordine”, anche gli obiettivi sul Pnrr su cui “siamo puntuali come un orologio, siamo perfetti”.
La palla, dunque, è destinata a passare a Giorgia Meloni, che potrebbe diventare premier proprio a ridosso della data prevista per il passaggio all’ora solare, tra il 29 e il 30 ottobre.
Le consultazioni del presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, dovrebbero iniziare il 24 ottobre.
In sostanza, il passaggio all’ora solare ci sarà, ma il nuovo Governo potrebbe decidere di abolirlo dal 2023: secondo le stime di Terna, società che gestisce la rete di trasmissione nazionale, l’Italia risparmia più di 190 milioni di euro da marzo a ottobre, ossia nei 7 mesi in cui è vigore l’ora legale.
Il motivo? Il minor consumo di energia elettrica, circa 420 milioni di kilowattora): spostando in avanti le lancette di un’ora, infatti, si ritarda l’uso della luce artificiale in un momento in cui le attività lavorative sono ancora in pieno svolgimento. Nei mesi estivi l’effetto ‘ritardo’ nell’accensione delle lampadine si colloca nelle ore serali, quando le attività lavorative sono per lo più terminate.
Cosa pensa Giorgia Meloni dell’abolizione dell’ora solare
Ma cosa ne pensano Fratelli d’Italia e – nello specifico – Giorgia Meloni?
Il 31 agosto 2018 la leader aveva scritto su Twitter che l’Unione europea “non si è degnata di supportare l’Italia per la risoluzione del problema immigrazione e ora ha come priorità l’abolizione del passaggio tra ora legale a solare. In pratica versiamo miliardi di euro ogni anno per non dover spostare la lancetta dell’orologio di un’ora”.
La stessa Ue che non si è degnata di supportare l’Italia per la risoluzione del problema immigrazione ora ha come priorità l’abolizione del passaggio tra #oralegale a solare. In pratica versiamo miliardi di euro ogni anno per non dover spostare la lancetta dell’orologio di un’ora
— Giorgia Meloni 🇮🇹 ن (@GiorgiaMeloni) August 31, 2018
Netta la critica, con la richiesta di occuparsi di temi più cari a Fratelli d’Italia.
Oggi, però, l’emergenza legata ai costi dell’energia è globale e riguarda anche il nostro Paese: normale pensare a ogni tipo di soluzione per alleggerire la pressione sulle tasche dei cittadini.
I futuri alleati di Governo, Lega e Forza Italia, si sono già detti favorevoli all’abolizione dell’ora solare. Alessandra Gallone, responsabile nazionale Ambiente e Transizione ecologica del partito di Silvio Berlusconi, ha dichiarato – ripresa da Repubblica – che “studi ed evidenze fanno capire che con l’ora legale tutto l’anno si risparmierebbe molto, un miliardo al biennio”.
Più ibrida la posizione di Paolo Arrigoni, responsabile energia del Carroccio: “Sull’ora legale stiamo facendo studi da 36 ore per capire se ne vale la pena: se si guadagna in termini di risparmio energetico la sera, si perde al mattino. Probabilmente la soluzione sarà non di stabilizzarla per sempre ma di prorogarla per qualche mese o qualche settimana”.