ADOTTANO UN BAMBINO, POCHI GIORNI DOPO RICEVONO UN MESSAGGIO DALLA MADRE BIOLOGICA
In quest’ultimo periodo vi ho parlato di tante storie, aventi per protagonisti piccoli, strappati alla vita dalle loro madri. Lo abbiamo visto con Elena del Pozzo, che avrebbe compiuto 5 anni il 12 luglio.
Ma quel compleanno lo ha festeggiato tra gli angeli perché la madre, Martina Patti, ha deciso di porre fine alla sua esistenza, infierendo sul corpicino della figlioletta con 11 coltellate, prima di seppellirla in una buca che aveva scavato ad hoc, sino alla confessione di essere stata lei ad ucciderla.
Poi è toccato alla pover Diana Pifferi, 18 mesi, abbandonata dalla madre Alessia Pifferi in un’abitazione milanese per 6 lunghi giorni… abitazione nella quale è morta di stenti, nel suo lettino da campeggio, senza che nessun vicino avesse sentito un suo urlo, un pianto di disperazione, un lamento.
Una mattanza, una strage continua, una lunga serie di bare bianche contenenti i corpi martoriati di poveri innocenti. Che colpa hanno questi bambini per essere lì dentro? Questo fa rabbia, indigna l’opinione pubblica che chiede a gran voce pene esemplari.
Ma, accanto a tutto questo orrore, di chi madre non dovrebbe essere chiamata, se non con il nome che le spetta, ovvero assassina, ci sono altre storie, di chi non è riuscito ad aver figli naturalmente, ricorrendo all’adozione.
Sono le storie di coppie che si amano incondizionatamente e desiderano allargare la loro famiglia, proprio come la storia che sto per raccontarvi e che ha commosso il mondo intero. E’ la storia di una coppia che, non riuscendo ad avere figli naturalmente, è ricorsa all’adozione. E finalmente è arrivata la lieta notizia: un bimbo di nome Jeremy, un piccolo scricciolo tutto da sbaciucchiare, da accudire, da riempire di di mille attenzioni, è arrivato nella loro vita, stravolgendola in positivo.
Ma accanto a questa bella notizia, c’è la sofferenza di un’altra madre, la madre naturale di Jeremy, Rachel, che si è trovata a prendere una delle decisioni più difficili che la vita potesse metterle davanti: quella di dare in adozione il suo bambino, appena nato, non avendo alcuna possibilità di poterlo crescere. Rachel non è una madre che ha voluto “disfarsi” del piccolo che ha messo al mondo ma che si è vista costretta a farlo, dopo essere stata abbandonata dal suo compagno, non avendo alcuna possibilità economica di poterlo accudire.
Proprio per spiegare la decisione sofferta che l’ha portata a dare suo figlio in adozione, la donna ha scritto un messaggio rivolto ai genitori adottivi di Jeremy, raccontando tutta la sua storia. Una storia tristissima, piena di tantissimi problemi che ha dovuto affrontare e che non le hanno permesso di tenere con sé il piccolo.
Rachel, in un messaggio fortissimo, in cui è davvero difficile non farsi travolgere dal pianto, ha raccontato di aver sofferto di depressione quando ha scoperto di essere rimasta incinta. Accanto alla malattia psichica, si sono aggiunti i suoi problemi con l’alcol, sino a quando il compagno, padre del bimbo che portava in grembo, l’ha abbandonata. A quel punto, si è trovata completamente da sola; ancora più sola dopo un lutto devastante che l’ha colpita: quello della sua migliore amica, morta di cancro. Una tragedia immane che ha dato il colpo di grazia alla sua vita già di per sé estremamente complicata, peggiorando il suo stato di salute.
Il messaggio scritto ai genitori adottivi recita: “Voglio che sappia che lo amo più della mia stessa vita. Potrei dare la mia vita per lui. Quindi per ora è un arrivederci, figlio mio”. Un amore incredibile, quello di questa povera donna verso il piccolo Jeremy, che è stata costretta a dare in adozione per consentirgli di poter avere una vita serena, senza che nulla gli venisse a mancare. Un caso, questo, che dovrebbe invitarci a non puntare il dito contro chi decide di dare in adozione il proprio bambino che ha portato in grembo per 9 lunghi mesi. Nessuno può permettersi di farlo, non conoscendo il vissuto che ha portato a maturare una decisione così forte e sofferta.