Covid, variante Centaurus: sintomi e cosa sappiamo, dobbiamo preoccuparci?
Covid, arriva la variante Centaurus con nuovi sintomi allo studio, dobbiamo preoccuparci? Per il momento la Centaurus è variante monitorata e poco conosciuta, ma quello che già si sa di essa quanto meno la candida a problema futuro da affrontare. Il dato scientifico è che il virus evolve con la rapidità tipica della sua “specie” e con una rapidità maggiorata innenscata dall’argine che ad esso la specie umana fa.
Quindi il coronavirus ha un doppio binario di corsa nelle sue mutazioni, perché si adatta all’ambiente generale ed agli ostacoli che gli frappone la specie più “attrezzata” di quell’ambiente. Quella che inquieta adesso è la sottovariante di Omicron Ba.2.75, chiamata Centaurus. Era stata individuata per la prima volta a maggio in India, poi segnalata in Regno Unito, Usa, Germania, Canada ed l’Australia.
Covid, i sintomi della variante Centaurus
Cosa allarma in ipotesi di Centaurus? La sua spaventosa capacità di trasmissione, ancora più alta di Omicron 5. Il 7 luglio l’Ecdc l’ha definita “variante da monitorare”. Perché? Perché potrebbe “essere più trasmissibile o associata a malattie più gravi, ma i dati su questo fronte sono ancora deboli”. A rendere Centaurus potenziale portatrice di maggiori sintomi, oltre che di trasmissibilità accelerata sarebbero la mutazioni ‘extra’ contenute in BA.2.75, rispetto a Ba.2.
Spieghiamola meglio con le parole di Tom Peacock, virologo dell’Imperial College London: “Non sono tanto le singole mutazioni, ma il numero di combinazioni di mutazioni che ci preoccupano. È difficile prevedere l’effetto di così tante mutazioni insieme, un quadro che conferisce al virus una sorta di proprietà ‘jolly’ in cui la somma delle parti potrebbe essere peggiore di ciascuna di esse. Sicuramente ‘Centaurus’ è un potenziale candidato a sostituire BA.5.
Oppure, è probabilmente il genere di cose con cui faremo i conti dopo, ovvero una ‘variante di una variante’”.
È ancora troppo presto per conoscere con precisione i sintomi della variante Centaurus. È probabile che, come per le altre varianti, cambino in base alla gravità della malattia, andando da una semplice tosse e raffreddore a complicazioni respiratorie acute e potenzialmente mortali.
Nove mutazioni quasi tutte di efficienza
Ma quanto infetta Centaurus? Il doppio del morbillo che in quanto a trasmissibilità è campione mondiale. Il fattore di trasmissibilità “r” del morbillo è fra tra 12 e 18, quello dell’influenza classica è minore di 1, quella del virus Sars Cov 2 originario sta più o meno tra 1 e 3, quello di Omicron tra 15 e 17. Ecco, Centaurus li batterebe tutti con le sue 9 nuove mutazioni della proteina spike. Sono mutazioni avvenute in “posti” chiave della particola virale, tanto che la Centaurus pare si leghi al recettore cellulare Ace con una facilità estrema.