Riforma pensioni, ecco come avere fino a 500 euro in più al mese
In questi giorni in sede di Governo si sta parlando di riforma pensioni: Quota 102, contributi, giovani e donne. Si sta giocando una partita tra ministri e sindacati per il futuro dei lavoratori.
Al lavoro per garantire una riforma pensioni
I ministeri dell’Economia e del Lavoro stavvo lavorando con i sindacati per cercare di passare oltre alla Legge Fornero, dando agli italiani una riforma che possa tutelare il sistema pensionistico e il futuro dei lavoratori. Quota 102, giovani, contributi da versare e donne sono tra i temi più caldi intavolati sino ad oggi.
Il sistema integrativo e i 500 euro al mese
Come noto, con il passaggio al sistema contributivo, il tasso di sostituzione – la percentuale dell’ultimo stipendio che sarà elargita come rendita pensionistica – si è ridotto drasticamente.
Per questo motivo, la previdenza integrativa oggi è ancora più importante.
Le simulazioni di Smileconomy mostrano che per avere una rendita aggiuntiva pari a 500 euro netti mensili, occorre versare contributi con il sistema integrativo che oscillano tra i 211 euro di un 30enne con un alto profilo di rischio, e i 848 euro di un 50enne con un profilo di rischio basso. In sostanza, la possibilità di avere accesso a questi fondi ulteriori dipende molto dall’età anagrafica del lavoratore al momento della scelta.
Il nodo giovani e donne
Tra i temi toccati più spesso, c’è la possibilità che lo Stato copra con contributi figurativi periodi di formazione, di disoccupazione e di lavoro di cura dei giovani arrivando persino a garantire «per ogni anno di lavoro 1,5-1,6 anni di versamenti». Ovviamente si tratterebbe di una misura che potrebbe essere costosa nell’arco degli anni.
Ancora, un altro tema sul tavolo è quella della previdenza delle donne, con l’idea di «estendere il bonus contributivo virtuale ai periodi di maternità e a quelli di assenza “forzata” dal lavoro da parte delle donne».
Sulla portata anche un possibile bonus di 12 mesi di contributi da versare per ogni figlio.
La preoccupazione dei sindacati
I sindacati però sono tutt’altro che tranquilli, complice anche il rincaro energetico che ha investito i cittadini in questi ultimi mesi. A riportare la situazione di disagio è stato il Segretario generale della Uil di Modena e Reggio Emilia, Luigi Tollari:
«La Uil di Modena e Reggio Emilia esprime grande preoccupazione per la tenuta del potere d’acquisto di salari e pensioni, a fronte di aumenti spropositati di bollette per luce e gas, aumento dell’inflazione, dei consumi al dettaglio e delle addizionali che ripartono da questo mese. Tutte voci che pesano inesorabilmente sul bilancio familiare già di per sé modesto della stragrande maggioranza di lavoratori e pensionati. […] I salari come noto, per chi ha la fortuna di avere un lavoro stabile basta appena per arrivare a fine mese, mentre le pensioni , alle quali da gennaio è stato corrisposto un aumento modesto, costringerà tanti anziani a ulteriori rinunce».