E Vauro difende chi ci insulta: “I francesi? Diritto alla cazz…”
Lo spot di Canal+ che ironizza sulla pizza italiana al coronavirus non sarebbe nient’altro che un innocuo filmato satirico e per questo non avrebbe alcun senso provare rabbia o sussulti nazionali: è questo il pensiero di Vauro Senesi, che nel corso di una lunga intervista all’agenzia AdnKronos ha parlato anche della situazione coronavirus.
Partiamo subito dal video della vergogna. Da quella clip francese che, nel bel mezzo dell’emergenza sanitaria che ha colpito l’Italia, mostra un pizzaiolo italiano sfornare una pizza e sputare un po’ di catarro sopra la “Margherita” appena sfornata. Sarebbe questa la famosa “pizza al coronavirus”, una battuta squallida che, oltre a non aver fatto ridere nessuno, ha legittimamente scatenato le ire del nostro governo e di tutti i cittadini italiani.
Vauro va contro corrente: “Non provo un sussulto nazionale per il video francese della pizza Corona di Canal Plus. Né per la sua avvenuta rimozione. Né per il Coronavirus, che chiamerei il ‘Coronapalle’, dato che ci hanno fatto due palle così! Citando Ugo Tognazzi ‘rivendico il diritto alla cazzata anche per i francesi“.
Il noto vignettista aggiunge un carico da novanta in merito alle modalità gestionali dell’epidemia di coronavirus in Italia: “Se la nostra classe politica fosse meno idiota, sospetterei un complotto, un tentativo di Golpe. Ma non ne sono convinto. Ci vuole fantasia anche per quello“.
Tornando alla questione della piazza al coronavirus, Vauro traccia un parallelo tra il filmato francese e la dichiarazione rilasciata dal governatore del Veneto, Luca Zaia, a proposito dei cinesi che mangiano i topi vivi: “Non è un buon pulpito quello da cui viene la predica. Ricordo che non un comico, non un satirico ma un presidente della Regione ha sostenuto di aver visto video di cinesi mangiatori di topi vivi. I francesi si sono scusati ed il video è stato rimosso. Si è scusato pure Zaia, ma lui… non è stato rimosso“.
Il filmato di Canal+ e l’emergenza coronavirus
A chi si chiede il senso del video apparso su Canal+, Vauro spiega che si tratta di un “filmato satirico alla Charlie Hebdo che tende a rendere grottesche e ad esasperare in modo irriverente alcune situazioni“. Non solo bisognerebbe ridere a crepapelle ma anche rassegnarci al fatto che all’estero l’Italia è irrisa per come sta gestendo l’emergenza coronavirus: “Ci si può meravigliare del fatto che il nostro Paese all’estero non sia credibile quando un governatore della Lombardia è l’attore protagonista di un filmato ormai diventato virale in cui maldestramente prova con doppio tentativo a mettersi una mascherina inutile? O quando una Regione invita gli over 65 a restare a casa? Io il 24 marzo compio 65 anni. Dunque adesso me la godo come un maiale e poi mi recludo“.
Parlando in modo più specifico del coronavirus, Vauro sostiene che “il virus letale è quello della mediocrità” e che “in queste settimane abbiamo assistito alla gara degli imbecilli”. La lista del vignettista è lunga: “Salvini che accusava il Governo, il quale a sua volta invece di rispondere con un ‘sei cretino’, copriva tutte le possibili critiche di zone rosse, gialle, tamponi…Se pensassi che abbiamo una classe politica meno idiota mi verrebbe un sospetto complottista. Sembra la vecchia equazione: ‘Vi do garanzie in cambio di libertà’; qui si parla di sicurezza sanitaria, ma il criterio è simile. E’ un pensiero cattivo e malevolo di cui io non sono convinto perché credo che i nostri politici nel loro complesso non possano immaginare un colpo di Stato o una gestione di golpe. Ci vuole fantasia anche per quello“.
Infine ecco un altro accostamento del quale non si sentiva la necessità: quello tra i morti provocati dal coronavirus e i morti sul lavoro: “Dall’inizio dell’anno i morti sul lavoro sono più di 75. Io non voglio fare un raffronto di macabre contabilità né contestare l’allarme Coronavirus. Ma mi chiedo: perché non c’è un’emergenza morti sul lavoro, nulla togliendo al Covid-19? Forse perchè le ‘morti bianche’ rientrano nella normalità? Se è così, vuol dire che questo nostro Paese è in stato di normale criticità”.