Sono soltanto fasciocomunistelli
In tutto il mondo si scende in piazza contro i governi, l’Italia è l’unico paese che preferisce manifestare con forza contro l’opposizione.
Per le «sardine» – il movimento di protesta nato a Bologna e poi esportato in tutta Italia – la Lega e il centrodestra tutto sono una minaccia alla libertà e alla democrazia, e come tali vanno silenziati con ogni mezzo. Ieri i quattro fondatori, travolti dalla popolarità, hanno steso un manifesto costitutivo che la dice lunga su quanto giovani siano in realtà nati vecchi, vecchi tromboni infarciti di retorica dozzinale. Scrivono, tra l’altro: «Perché grazie ai nostri padri e ai nostri nonni avete (voi di destra, ndr) il diritto di parola, ma non avete il diritto di avere qualcuno che vi stia ad ascoltare».
Sarebbe banale ricordare a questi fasciocomunistelli che non può esistere il diritto di parola senza quello di ascolto, che ai ragazzi di Hong Kong, che stanno difendendo le loro basilari libertà dalla dittatura, è stato negato il diritto di ascolto e si preferisce menarli e arrestarli; sarebbe semplice ricordare che non i loro padri e i loro nonni, immagino partigiani, ma le truppe alleate di grandi democrazie hanno restituito agli italiani il diritto di parola e pure quello di ascolto e che se fosse stato per il Pci del ’45 (partito dei loro nonni) non avremmo avuto né uno né l’altro com’è successo ai cittadini dei paesi finiti sotto l’influenza dell’Unione Sovietica.
Le «sardine» vogliono impedire il diritto di ascolto perché le parole di chi non è di sinistra sono pericolose. Pericolose per chi? Provassero ad ascoltare, forse imparerebbero qualche cosa. Per esempio come si governa nelle regioni del Nord guidate dal centrodestra in nome della libertà e dello sviluppo. In Lombardia, Veneto, Piemonte e Liguria nessuno sente il bisogno di andare sui monti a resistere. Al mattino ci si alza e si va a lavorare perché c’è lavoro; non si muore di malasanità perché gli ospedali funzionano; si stampano libri e giornali di ogni genere e tendenza perché si è liberi; nel Bergamasco, un anno fa, è stato eletto il primo senatore di colore della storia repubblicana, Toni Iwboi, guarda caso nelle liste della Lega.
Si sa, i pesci sono boccaloni, e le sardine sono tra i più stupidi. Come dice la freddura: si rinchiude dentro la sua casa, chiude la porta a chiave e la lascia fuori dalla porta.