Gualtieri: “Salvini è un pericolo per l’economia”
Roberto Gualtieri al ritorno da Bruxelles ha confidato le proprie preoccupazioni ai colleghi europei: “In Europa ho registrato sorpresa per il dibattito politico.
C’è il pericolo di una percezione di instabilità che rischiamo di pagare sui mercati”. E come riportato dall’edizione odierna de La Repubblica non ha nascosto il timore che ruota attorno alla figura di Matteo Salvini: “Gli investitori non vogliono sentir parlare della possibilità di un ritorno di chi, come Salvini, tifa per Vox e ha messo in discussione l’ancoraggio europeo dell’Italia”. Le sensazioni respirate a margine di Eurogruppo ed Ecofin sono inaspettate: c’è stupore riguardo l’acceso dibattito nella maggioranza sul futuro del governo e sulle prospettive economiche del Paese.
La crescita
Il ministro dell’Economia ha fatto notare come, grazie alla ripresa degli investimenti e alla fiducia incassata al Tesoro dopo l’esperienza targata M5S-Lega, è stata già acquisita una crescita dello 0,2%: sulla base degli ultimi dati Istat si potrebbe chiudere il 2019 a +0,3%. Si tratterebbe comunque di un dato che attesterebbe l’Italia ultima nella zona Euro, ma potrebbe esserci un segnale psicologico di ripresa poiché si arriverebbe a un solo decimale dalla crescita tedesca. Il dem ha ricordato ai colleghi europei: “D’altra parte stiamo scontando i disastri del governo precedente, l’Italia è ferma dal 2018. Noi adesso abbiamo messo in campo una manovra da più di 30 miliardi su cui nessuno avrebbe scommesso un centesimo e grazie alla quale abbiamo disinnescato 23 miliardi di aumento Iva”. E ha fatto notare che questo rappresenta un altro punto “che nessuno avrebbe creduto possibile”.
Le migliori speranze sono riservate per il prossimo anno, quando le ultime previsioni economiche della Commissione potrebbero addirittura essere superate: un possibile accordo commerciale tra Stati Uniti e Cina potrebbe risultare fondamentale per migliorare di qualche decimale lo 0,6% di Pil indicato dal governo. Gualtieri si è detto fiducioso sul tema delle microtasse, che a suo giudizio sarà risolto in Parlamento senza apportare cambiamenti drastici alla manovra: “Terremo i nervi saldi e non ci fare impressionare dall’instabilità mediatica”. Per quanto riguarda invece lo spread l’obiettivo di via XX Settembre è che si attesti a circa 150 punti: nel 2020 si tradurrebbe in un risparmio di almeno 5 miliardi che il Tesoro non vuole svuotare con la possibilità di un ritorno al passato. Dal Ministero dell’Economia fanno sapere di non essere affatto preoccupati dopo le recenti polemiche sul temporaneo sorpasso della Grecia sui titoli di Stato italiani: i tecnici l’hanno definita semplicemente “un’illusione ottica”.