Dieci ladri provano a rapinare la gioielleria, il proprietario si fa giustizia da solo

Nel tranquillo comune di Nanto, situato nella provincia di Vicenza, l’azienda orafa Zancan è stata recentemente teatro di un audace tentativo di rapina.

Una banda composta da dieci individui ha cercato di introdursi nei locali dell’impresa, ma l’intervento tempestivo del titolare, Robertino Zancan, ha sventato il colpo.

Armato di pistola, Zancan ha affrontato i malviventi, costringendoli alla fuga senza che nessuno rimanesse ferito. “Sono esausto di queste situazioni, mi sono difeso”, ha dichiarato il proprietario dopo l’accaduto.​

Questo episodio non è isolato nella storia dell’azienda. Il 3 febbraio 2015, la stessa gioielleria fu bersaglio di un altro assalto. In quell’occasione, Graziano Stacchio, un benzinaio locale, intervenne armato per difendere la commessa del negozio, sparando contro i rapinatori e causando la morte di uno di loro. Stacchio fu successivamente prosciolto dall’accusa di eccesso colposo di legittima difesa.​

Il recente tentativo di furto

Nella notte tra martedì e mercoledì, una decina di malviventi ha tentato di penetrare nell’azienda Zancan Gioielli attraverso una pista ciclabile adiacente. Utilizzando una fiamma ossidrica, hanno tagliato le inferriate e forzato un ingresso secondario. Una volta all’interno del perimetro, il sistema di allarme si è attivato, allertando sia il proprietario che le forze dell’ordine. Zancan, giunto rapidamente sul posto, ha esploso alcuni colpi di pistola verso i ladri, che si sono dati alla fuga, abbandonando l’attrezzatura da scasso.​

“Mi sono trovato di fronte dieci persone; le ho affrontate e ho sparato. Non posso più tollerare queste situazioni, hanno devastato l’azienda. I danni ammontano a migliaia di euro; ora è necessaria una guardia armata all’ingresso”, ha affermato Zancan.​

Un precedente significativo

L’episodio del 2015 rimane impresso nella memoria collettiva. All’epoca, un gruppo di rapinatori assalì la gioielleria Zancan. Graziano Stacchio, il benzinaio vicino, intervenne sparando contro i malviventi, uccidendo Albano Cassol, uno dei membri della banda. Stacchio fu indagato per eccesso colposo di legittima difesa, ma successivamente prosciolto. “Sono drammi che rimangono dentro di te per sempre, degli inferni che rivivi ogni giorno. Sono a posto con la coscienza, ma il dispiacere rimane”, ha dichiarato Stacchio dieci anni dopo l’accaduto. ​

Le conseguenze economiche per l’azienda

Gli attacchi subiti hanno avuto ripercussioni significative sull’attività di Zancan. In seguito alla rapina del 2015, il titolare ha dichiarato perdite per 1,2 milioni di euro. “Nell’ultimo anno e mezzo ho perso 1,2 milioni di euro. A malincuore ho dovuto chiudere il punto vendita di Nanto che fatturava tra i 700 e gli 800 mila euro l’anno. Sono stato costretto a chiudere perché per le assicurazioni ero un soggetto troppo a rischio. Nessuno mi garantiva più copertura”, ha spiegato Zancan.

La questione della legittima difesa

Il caso di Stacchio ha sollevato un dibattito nazionale sulla legittima difesa in Italia. Secondo le perizie, il benzinaio ha agito per proteggere la commessa della gioielleria, sparando in direzione del motore dell’auto dei rapinatori. “Graziano Stacchio ha agito per legittima difesa, la sua posizione va archiviata; non esistono i presupposti per l’accusa di eccesso colposo di legittima difesa”, ha affermato uno dei suoi legali. ​

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