Morte Papa Francesco, Meloni telefona al TG1: voce rotta dalla commozione
Con la scomparsa di Papa Francesco, la Chiesa Cattolica internazionale entra in una fase di grande riflessione e transizione. Ricordato come “il Papa della gente” e “il Papa degli ultimi”, Francesco ha lasciato un’impronta indelebile nel cuore di credenti e non credenti, grazie alla sua umiltà, vicinanza alle fasce più deboli e al suo impegno per temi sociali e ambientali. Le parole della Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, ne hanno sottolineato il significato storico: “Tutto il mondo ricorderà Francesco per essere il Papa della gente, il papa degli ultimi”. La premier ha aggiunto, con voce commossa, che anche lei sentirà la mancanza di Francesco, che con il suo rapporto personale e autentico ha saputo comunicare con il cuore di milioni di persone.
L’Inizio del Periodo di Sede Vacante
La morte di Papa Francesco ha dato inizio al cosiddetto periodo di “Sede vacante” (vacanza della sede papale), una fase di transizione prevista dal diritto canonico quando il pontefice cessa di esercitare ufficialmente il suo ruolo. Questa fase è formalizzata attraverso una procedura precisa, culminata con l’accertamento ufficiale del decesso, che avviene mediante il riconoscimento da parte del Camerlengo di Santa Romana Chiesa, attualmente il cardinale statunitense Kevin Farrell. La funzione del Camerlengo è quella di sovrintendere all’amministrazione temporanea della Santa Sede durante questo delicato periodo, garantendo il rispetto delle procedure canoniche e la trasparenza nelle operazioni.
Il riconoscimento del decesso avviene solitamente con il riconoscimento del corpo del Papa, e nelle epoche passate si procedeva con la chiamata del Papa tre volte per nome; oggi si utilizza un protocollo medico più affidabile e preciso. Una volta accertato il decesso, il Camerlengo informa immediatamente il Cardinale Decano e l’intera Curia Romana, dando così avvio alle procedure formali di comunicazione e gestione della situazione.
Le Funzioni Durante la Sede Vacante
Durante la fase di sede vacante, tutte le funzioni amministrative normalmente attribuite al Papa sono sospese. Principalmente, decadono anche le funzioni del Segretario di Stato, il cardinale Pietro Parolin, e dei capi dei dicasteri, tranne alcune eccezioni: il Camerlengo e il Penitenziere Maggiore, rappresentato dal cardinale Angelo De Donatis, continuano a esercitare le proprie funzioni ordinarie.
Il governo della Chiesa in questa fase è affidato al Collegio dei Cardinali, che si riunisce per coordinare le attività essenziali e preparare le condizioni per l’elezione del prossimo Papa. Tuttavia, è importante sottolineare che il Collegio dei Cardinali, in questa fase, non può intraprendere azioni di carattere innovativo o decisioni che abbiano effetti vincolanti sul futuro della Chiesa, mantenendo così la temporanea neutralità e stabilità del processo.
Conclusioni
La morte di Papa Francesco segna un momento di grande dolore e riflessione per la Chiesa e per il mondo intero. La sua figura di pontefice vicino alle persone, ai più poveri e agli emarginati resterà nei ricordi di molti. La fase di sede vacante sarà respirata con rispetto e attesa, nel rispetto delle procedure canoniche che garantiscono continuità e stabilità alla Santa Sede. L’elezione del nuovo Papa sarà un momento di grande imporanza, in cui la Chiesa cattolica continuerà il suo cammino di fede e servizio guidata dalla volontà divina e dalla speranza di un futuro di pace e fraternità.