Monte Faito, cosa ha fatto Carmine prima del sinistro
Tutta Italia è davvero scossa da quanto accaduto nel pomeriggio del 17 aprile sul Monte Faito, in Campania non lontano da Napoli, dove per cause ancora tutte in corso di accertamento la funivia si è bloccata.
Come ben sappiamo i passeggeri della cabina a valle sono stati salvati tramite delle funi e quindi per loro non ci sono stati grossi problemi anche se era comprensibile il loro spavento. Purtroppo non è andata altrettanto bene per i passeggeri che si trovavano sulla cabina di monte.
Questa ha ceduto cadendo nel vuoto per moltissimi metri e ammaccandosi completamente. All’interno c’erano 5 persone, 4 turisti e il macchinista Carmine Parlato. Proprio quest’ultimo è stato tra le prime persone decedute ad essere ritrovato. La conferma è arrivata dagli stessi soccorritori.
Non appena saputo del sinistro la moglie dell’uomo si è recata sul posto e per ore è stata a piangere presso la stazione. I soccorritori hanno estratto vivo uno dei turisti, di nazionalità israeliana, così come israeliana era la giovane ragazza deceduta assieme ad altri due turisti.
Tutti loro avevano deciso di fare una escursione sul Monte Faito nonostante la giornata non fosse buona: c’era infatti un fortissimo vento di Scirocco e pioveva. Quella che doveva essere una giornata spensierata si è trasformata improvvisamente in un incubo.
La funivia pare non avesse mai avuto problemi di sorta e per questo si sta cercando di indagare sulle cause che hanno portato al sinistro: il maltempo potrebbe aver avuto un ruolo determinante.
Come detto adesso ci sono le indagini in corso per vedere come mai la cabina sia caduta. La Procura adesso ha aperto un fascicolo contro ignoti ipotizzando i reati di reato colposo e delitto plurimo colposo.
Il maltempo potrebbe aver avuto appunto un ruolo centrale nel sinistro ma bisognerà ovviamente verificare che l’impianto non presentesse problemi e che la manutenzione fosse stata eseguita correttamente. Aprire una indagine in questi casi è un atto dovuto dagli inquirenti per verificare appunto la situazione.
Carmine Parlato lavorava da 8 anni alla funivia e prima era un autista di autobus. Aveva voluto lui stesso prendere servizio sulla finiva gestita dall’Enav proprio per stare lontano dal traffico della città e godersi appunto le bellezze del paesaggio costiero. Proprio lì Carmine ha trovato il decesso.
Non solo: prima di perdere la vita capendo la situazione molto seria della funivia, che si era appunto bloccata, ha cercato in tutti i modi di salvare le persone in modo da farle scendere dalla cabina. Carmine purtroppo nonostante l’eroico gesto non è riuscito nell’intento di salavare le persone.
Da chiarire anche se con le condizioni avverse meteo la funivia potesse restare aperta o se avrebbe dovuto chiudere. “L’obiettivo è approfondire tutti gli aspetti della vicenda e accertare eventuali responsabilità in tempi rapidi”- afferma un nota del Ministero dei Trasporti che ha preso contezza dell’accaduto.
“Nessuno può dire nulla in questo momento sulle cause, ma il rigore con cui l’indagine della Procura di Torre Annunziata è partita farà sì che sarà foriera di notizie, ma non certamente questa sera, ma certamente nei giorni futuri”- ha affermato inoltre il prefetto di Napoli. Michele Di Bari.