Allerta bastoncini di pesce: “Cosa contengono davvero”. Il test choc

Un recente test condotto dalla rivista svizzera Bon à Savoir ha rilevato la presenza di sostanze tossiche e potenzialmente cancerogene in diversi marchi di bastoncini di pesce impanati, comunemente venduti nei supermercati. L’analisi ha messo in luce la presenza di glicidolo, acrilammide e 3-MCPD, sostanze nocive che si formano durante i processi di cottura ad alta temperatura, in particolare nella frittura e nella raffinazione degli oli vegetali.

Il glicidolo è un composto chimico considerato probabile cancerogeno, noto per la sua formazione nei cibi fritti e nei prodotti lavorati con oli vegetali sottoposti a elevate temperature. Dall’altro lato, l’acrilammide si origina da una reazione chimica tra zuccheri e asparagina, un aminoacido presente in numerosi alimenti, durante la cottura a temperature elevate, specialmente nei prodotti a base di carboidrati.

L’allerta non si limita solo ai bastoncini di pesce: i contaminanti di processo sono presenti anche in altri alimenti impanati e precotti molto consumati in Italia, come crocchette, cotolette e piatti pronti surgelati.

Gli esperti avvertono: moderare il consumo

Il professor Antonello Paparella, docente di Microbiologia alimentare all’Università di Teramo, ha commentato la situazione spiegando che “questi contaminanti sono presenti in molti alimenti processati e sarebbe meglio limitarne il consumo, in particolare nei bambini”. Secondo Paparella, non è corretto demonizzare un singolo alimento, ma è fondamentale prendere in considerazione l’intera dieta quotidiana.

I bastoncini di pesce, infatti, subiscono tre diversi trattamenti termici: cottura a vapore, prefrittura industriale e una seconda frittura domestica. Questa concatenazione di cotture aumenta il rischio di formazione di sostanze nocive, in particolare quando sono presenti grassi e carboidrati. Aggiungendo a questo, un dato preoccupante è rappresentato dalla scarsa percentuale di pesce contenuta nei bastoncini: solo circa il 50% del prodotto è effettivamente composto da pesce, mentre il resto è costituito da panature, additivi e oli, che possono contribuire alla formazione di contaminanti pericolosi come i 3-MCPD (3-monocloropropandiolo), anch’essi considerati tossici e ritenuti problematici, specialmente nei prodotti a base di olio di palma.

Le conclusioni dell’EFSA

L’Autorità europea per la sicurezza alimentare (EFSA) ha condotto studi approfonditi su tali sostanze, sottolineando i potenziali rischi per tutte le fasce d’età, in particolare per i bambini e coloro che fanno un uso eccessivo di tali prodotti. Gli studi hanno evidenziato che contaminanti come glicidil esteri, 3-MCPD e 2-MCPD sono presenti in oli vegetali, margarine, dolci industriali e torte confezionate. Non sorprende, quindi, che l’EFSA classifichi il glicidolo come genotossico e cancerogeno, così tanto da non riuscire a stabilire una dose giornaliera considerata sicura per il suo consumo.

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