Scommesse su siti illegali: terremoto nel calcio, indagati dodici giocatori di Serie A
L’ombra del malcostume torna a a gravare sul calcio italiano, con l’apertura di un’inchiesta da parte della Procura di Milano che ha portato all’iscrizione di dodici calciatori nel registro degli indagati. Secondo quanto rivelato dal Corriere della Sera, le indagini riguardano presunti coinvolgimenti in scommesse su piattaforme illegali, operazioni finanziarie sospette e un sistema di pagamento utilizzato dai calciatori attraverso orologi di lusso.
Tra i nomi più noti degli indagati spiccano Sandro Tonali e Nicolò Fagioli, entrambi già colpiti da squalifiche per vicende simili, accompagnati da stelle internazionali come Leandro Paredes e Ángel Di Maria, vincitori del Mondiale 2022. La lista include anche altri giocatori di rilievo del nostro campionato, come Nicolò Zaniolo, Alessandro Florenzi, e Mattia Perin, oltre al tennista Matteo Gigante.
Il Sistema di Scommesse
La Procura ha accertato che i calciatori coinvolti avrebbero scommesso su siti non autorizzati, eludendo i controlli delle piattaforme regolari. Per finanziare le proprie scommesse, i calciatori si sono affidati a intermediari, definiti “banchieri ombra”, che gestivano i crediti su queste piattaforme. In alcuni casi, quando i debiti di gioco divenivano insostenibili, i calciatori avrebbero saldato i loro debiti attraverso orologi di valore, in particolare Rolex, rimandando a una gioielleria milanese che, secondo gli inquirenti, sarebbe stata utilizzata anche come canale per il riciclaggio di denaro.
Le Indagini e Le Accuse
L’inchiesta ha avuto inizio con l’analisi dei telefoni sequestrati nel 2023, a Tonali e Fagioli, già implicati in un’altra indagine aperta dalla Procura di Torino. Attraverso la ricostruzione degli scambi tra i calciatori e i presunti organizzatori delle scommesse, la Guardia di Finanza è stata in grado di mappare una rete di scommesse illecite più ampia, che include altri nomi noti del calcio italiano.
Fino a questo momento, non ci sono evidenze che i calciatori abbiano scommesso sulle partite delle proprie squadre, evitando così le accuse più gravi di illecito sportivo e manipolazione dei risultati. Tuttavia, le accuse di scommesse su piattaforme non autorizzate e l’uso di sistemi alternativi per i pagamenti possono comportare sanzioni penali e disciplinari, oltre a potenziali squalifiche.
L’inchiesta non finirà qui: la Procura federale della FIGC ha già richiesto accesso agli atti, e si prevede che questo caso possa ampliare ulteriormente il suo raggio d’azione, con conseguenze sia legali che sportive. Un nuovo scandalo calcioscommesse sembra quindi profilarisi all’orizzonte, sollevando interrogativi e preoccupazioni per il futuro del nostro amato sport.