La Cina risponde ai dazi degli Stati Uniti: “Tariffe all’84%”. Milano ancora in forte calo

La recente decisione della Cina di aumentare drasticamente i dazi su una serie di prodotti statunitensi, portandoli dall’attuale 34% all’84%, segna un nuovo capitolo nelle tensioni economiche tra le due superpotenze. Questo provvedimento, che entrerà in vigore il 10 aprile 2025, è stato annunciato dal Ministero delle Finanze cinese come risposta alle politiche tariffarie implementate dall’amministrazione Trump. Pechino ha inoltre invitato gli Stati Uniti a correggere immediatamente le proprie pratiche commerciali, adottando un approccio più dialogante e rispettoso, piuttosto che unilaterale.

L’Impatto sui Mercati Finanziari

L’introduzione di questi nuovi dazi ha già avuto ripercussioni significative sui mercati finanziari. La Borsa di Milano, ad esempio, ha registrato pesanti perdite, con l’indice Ftse Mib che è scivolato del 4,04%, toccando i 32.297 punti. Le incertezze legate a questa nuova escalation tariffaria hanno accentuato il nervosismo tra gli investitori, soprattutto nel settore energetico, colpito da un incremento dei dazi anche sulle importazioni cinesi, che ora sono fissati al 104%.

Riflessioni della Banca Centrale Europea

In un contesto di crescente tensione economica, il governatore della Banca di Francia, Francois Villeroy de Galhau, ha aperto alla possibilità di un taglio dei tassi d’interesse da parte della Banca Centrale Europea. Villeroy ha sottolineato come la guerra commerciale potrebbe sottrarre fino a 0,25 punti percentuali alla crescita europea di quest’anno, nonostante l’Europa stia attualmente beneficiando di disinflazione e di un euro in apprezzamento.

Le Guerre Commerciali e i Rischi Globali

Maurizio Landini, segretario della Cgil, ha lanciato un allarme sui potenziali effetti devastanti delle guerre commerciali, insistendo sul fatto che storicamente queste categorie di conflitti possono condurre a scontri veri e propri. Secondo Landini, è fondamentale adottare strategie di sviluppo pacifico che mirino a ridurre le disuguaglianze invece di coinvolgersi in escalation commerciali ed armamenti.

Speculazioni sui Mercati Finanziari

In un quadro caratterizzato da tensioni globali, l’ex direttore del Corriere della Sera, Ferruccio de Bortoli, ha messo in luce un possibile conflitto d’interesse tra gli attori economici e il mercato finanziario, suggerendo che alcune entità potrebbero beneficiare della situazione attuale. La tempesta di guerre commerciali solleva interrogativi sulla trasparenza e l’etica delle decisioni economiche in un contesto così incerto.

L’Unione Europea si Mobilita

In risposta all’intensificarsi delle misure unilaterali imposte dagli Stati Uniti, l’Unione Europea ha attivato l’Anti-Coercion Instrument (Aci), uno strumento disegnato per proteggere gli stati membri da pressioni economiche. Questa misura, operativa dal dicembre 2023, consente all’UE di imporre dazi e restrizioni commerciali contro paesi che interferiscono indebitamente nelle scelte sovrane dell’Europa.

Conclusioni

La decisione della Cina di aumentare i dazi sui prodotti statunitensi rappresenta una svolta per il già complesso panorama economico internazionale, portando con sé nuove incertezze per i mercati e rischi geopolitici.

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