In un momento in cui la Chiesa cattolica si prepara ad affrontare appuntamenti cruciali del calendario giubilare, la figura di Papa Francesco resta un punto di riferimento, anche nelle fragilità del corpo. Il Vaticano ha fatto sapere che ogni passo sarà valutato con cautela, e che al momento non sono previsti viaggi o impegni che possano compromettere la sua salute.
Il mondo cattolico, intanto, resta in preghiera per il suo completo ristabilimento. Intanto, spuntano nuovi aggiornamenti sul quadro clinico del Pontefice. Ha recentemente concluso le prime due settimane di convalescenza e, secondo il suo medico, ne restano altre sei da rispettare scrupolosamente
A rassicurare milioni di fedeli in tutto il mondo è stato il professor Sergio Alfieri, coordinatore dell’équipe medica che lo ha seguito durante il recente ricovero. In un’intervista al Tg1, Alfieri ha confermato che il Pontefice è uscito dalla fase più critica e che la sua attuale condizione clinica è quella di un paziente in convalescenza, non più immunodepresso.
“È lui che decide, è il Papa. Fosse per lui sarebbe già uscito una settimana fa”, ha raccontato Alfieri, evidenziando la determinazione del Santo Padre. La sua voglia di riprendere appieno il proprio ruolo pastorale è nota, ma lo staff medico invita alla prudenza. Alfieri ha spiegato che il percorso di recupero non deve essere affrettato e che, pur comprendendo l’entusiasmo del Pontefice, è necessario non forzare i tempi. “Non è che vogliamo trattenerlo – ha detto il medico – ma vogliamo fargli osservare la convalescenza”.
La sfida ora è trovare un equilibrio tra la volontà del Papa e le esigenze sanitarie. La possibilità che Papa Francesco sorprenda ancora con nuove apparizioni pubbliche non è da escludere. Lo stesso Alfieri ha ammesso che potrebbero esserci altri momenti di contatto con i fedeli, compatibilmente con le condizioni fisiche e con l’evolversi della convalescenza.