Davide Lacerenza, la rivelazione di una prostituta : “Cosa pretendevano da noi..

Davide Lacerenza è un imprenditore noto per la sua influenza nella movida milanese. La sua carriera è iniziata come fruttivendolo nei mercati cittadini, attività che ha svolto per circa 15 anni insieme ai cugini. Successivamente, ha intrapreso la strada dell’imprenditoria nel settore della ristorazione, raggiungendo notorietà grazie alla gestione di locali esclusivi.

Nel 2005, Lacerenza ha avviato la sua attività imprenditoriale rilevando, insieme all’allora compagna Stefania Nobile, un piccolo bar nella zona Greco di Milano, trasformandolo successivamente in “La Malmaison“. Il locale ha acquisito notorietà nel tempo, diventando “La Gintoneria di Davide” e trasferendosi in via Napo Torriani, vicino alla stazione Centrale.

Grazie a una strategia di comunicazione improntata sul lusso e l’esclusività, il locale è divenuto un punto di riferimento per personaggi del mondo dello spettacolo, influencer e politici. Sui social media conta oltre 260mila follower, che lo seguono quotidianamente mentre posta video in cui sciabola bottiglie di champagne e ostenta uno stile di vita lussuoso.

Questa popolarità si è tradotta in guadagni significativi, con introiti mensili di circa ventimila euro dai social media e un fatturato di tre milioni di euro per il suo locale nel 2021. Lacerenza è noto anche per aver personalizzato una Ferrari 488 GTB con il suo nome sulla fiancata, simbolo del suo successo e del suo stile di vita ostentato.

Tuttavia, recentemente Lacerenza è stato arrestato insieme alla sua ex compagna Stefania Nobile con l’accusa di gestire un giro di sostanze stupefacenti e prostituzione all’interno del suo locale, “La Gintoneria di Davide”. La testimonianza di una prostitua sta facendo il giro del web: “Ecco quello che facevamo…”.

Una vicenda scabrosa, che ha scosso la scena della movida milanese, gettando ombre sulla reputazione di Lacerenza e dei suoi locali. L’inchiesta sulla Gintoneria di Milano ha portato agli arresti domiciliari Davide Lacerenza e Stefania Nobile, accusati di gestire un giro di prostituzione e spaccio di sostanze stupefacenti.

A ricostruire il giro di prostituzione nel locale è stata Elena, una squillo di origini ucraine, che ha rivelato dettagli scottanti ai microfoni de La Zanzara. Secondo il suo racconto, nel club circolavano ragazze con soprannomi come “la Puzzola”, “la minorenne” e “la Fabulosa”, tutte proposte ai clienti. Elena ha raccontato che Lacerenza le avrebbe chiesto di accompagnare un cliente per 1.000 euro, pretendendo poi il 50% della somma.

Al suo rifiuto, avrebbe ribadito che spettava a lei decidere con chi andare e a quale prezzo. La presenza di rapporti sessuali tra prostitute e clienti è confermata dalla testimone: “L’ho visto con i miei occhi”. Tuttavia, ha spiegato di non essersi mai prestata in quel luogo per via delle numerose telecamere presenti.

Anche Stefania Nobile, ex sodale della madre Wanna Marchi, sarebbe stata pienamente consapevole di ciò che accadeva nel locale. Secondo Elena, Nobile pretendeva di rinnovare periodicamente la rosa delle ragazze, sostituendole ogni due o tre mesi per offrire sempre volti nuovi alla clientela. Lavorare con Lacerenza, tuttavia, non era semplice.

Elena ha ricordato un episodio in cui un cliente le aveva dato 500 euro per trascorrere del tempo con lui, ma senza obbligo di restare fino al mattino. Quando aveva deciso di andarsene prima, Lacerenza l’aveva obbligata a rimanere. Al suo rifiuto, era stata cacciata dal locale in seguito ad un litigio. “Se qualcosa non gli piaceva, diventava una bestia: urlava e dava schiaffi ai camerieri”, ha aggiunto. L’indagine continua, con nuovi sviluppi attesi nelle prossime settimane