Eleonora Giorgi, il gesto di Clizia Incorvaia subito dopo la morte
La notizia della morte di Eleonora Giorgi ha colpito profondamente l’Italia, lasciando un vuoto incolmabile nel cuore dei suoi cari e dei fan. L’attrice, nota per il suo talento e la sua personalità carismatica, ha lottato coraggiosamente contro un tumore al pancreas, che purtroppo l’ha portata via dopo un lungo periodo di sofferenza. La sua famiglia, in particolare, è devastata da questo lutto, consapevole che la fine fosse vicina ma sempre sperando in un miracolo.
Clizia Incorvaia, nuora di Eleonora, ha condiviso un legame speciale con la suocera, e la sua reazione alla triste notizia è stata straziante. Pochi giorni prima della sua morte, Clizia aveva espresso il suo dolore e la sua determinazione a continuare a lavorare, sostenuta dall’amore della sua famiglia. “Nonostante la situazione dolorosa che sto vivendo con la mia famiglia, sono partita per lavoro. Lo faccio con l’assoluto appoggio di mia suocera e di mio marito, che fanno sempre il tifo per me! Sarò l’inviata per Gente alla Milano Fashion Week”, aveva dichiarato.
La forza di Clizia, tuttavia, non è stata abbattuta dalla tristezza. In un messaggio toccante, aveva scritto: “Certo, sarà meno semplice del solito, ma cercherò di essere ugualmente una ‘nuvola rosa’, come mi chiama Ele, per portare quel velo di leggerezza che aiuta tutti noi ad affrontare i momenti della vita”.
Dopo la scomparsa di Eleonora, Clizia ha voluto onorare la sua memoria pubblicando una serie di foto che ritraggono momenti felici trascorsi insieme, insieme al marito Paolo Ciavarro e al piccolo Gabriele. In un gesto di grande sensibilità, ha condiviso anche una toccante poesia di Henry Scott Holland, che parla della continuità dell’amore e del legame che non si spezza neanche con la morte.
“La morte non è niente. Sono solamente passato dall’altra parte: è come fossi nascosto nella stanza accanto. Io sono sempre io e tu sei sempre tu. Quello che eravamo prima l’uno per l’altro lo siamo ancora. Chiamami con il nome che mi hai sempre dato, che ti è familiare; parlami nello stesso modo affettuoso che hai sempre usato. Non cambiare tono di voce, non assumere un’aria solenne o triste. Continua a ridere di quello che ci faceva ridere, di quelle piccole cose che tanto ci piacevano quando eravamo insieme”.


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La poesia è poi proseguita così: “Prega, sorridi, pensami! Il mio nome sia sempre la parola familiare di prima: pronuncialo senza la minima traccia d’ombra o di tristezza. La nostra vita conserva tutto il significato che ha sempre avuto: è la stessa di prima, c’è una continuità che non si spezza. Perché dovrei essere fuori dai tuoi pensieri e dalla tua mente, solo perché sono fuori dalla tua vista? Non sono lontano, sono dall’altra parte, proprio dietro l’angolo. Rassicurati, va tutto bene. Ritroverai il mio cuore. Ne ritroverai la tenerezza purificata. Asciuga le tue lacrime e non piangere, se mi ami: il tuo sorriso è la mia pace“.