Verona, lite Di Maio-Salvini: “Fanatici”, “Difendo famiglie”
Maxi ressa in piazza Bra a Verona per Matteo Salvini. Accerchiato da decine di giornalisti, all’indirizzo del leader leghista sono partiti applausi, ma anche fischi prima che si recasse al palazzo della Gran Guardia, per intervenire al congresso della famiglia.
“Sono qui a sostenere col sorriso una giornata di festa, a sostenere il diritto a essere madre, a essere padre e a essere nonni. A sostenere la necessità dell’Italia di mettere al mondo dei figli”, ha detto il vicepremier. Che poi ha aggiunto: “Siamo qua non per togliere i diritti: non si tocca niente a nessuno. Non sono in discussione l’aborto, il divorzio: ognuno fa l’amore con chi vuole, va a cena con chi vuole”.
Diversa l’opinione del vicepremier pentastellato Luigi Di Maio. “A Verona ci sono dei fanatici”. E ancora: “Si parla tanto di famiglia in questi giorni voglio dirlo chiaramente: noi teniamo tanto alla famiglia e siamo molto preoccupati per il fatto che l’Italia sia l’ultimo Paese a fare figli in Europa, ma mentre a Verona si sta affrontando questo tema con l’odio verso il prossimo, con le discriminazioni e dicendo che la donna se ne deve stare chiusa in casa ad allevare i figli, noi qui guardiamo al futuro”. Battibecco a distanza anche tra Salvini e il sottosegretario alle Pari opportunità Vincenzo Spadafora.
Quest’ultimo ha dichiarato: “Rispetto alla Lega abbiamo soprattutto un’idea di società, di Italia, molto diversa. A Verona si sta parlando di tesi che poi non diventeranno mai azione di governo. Quello di Verona è un messaggio che alimenta paura, anche malcontento nel Paese”. La risposta del ministro dell’Interno non si è fatta attendere: “Spadafora si occupi di rendere più veloci le adozioni, perchè ci sono trentamila famiglie che aspettano”.
Salvini poi ha ribadito le sue idee: “La teoria gender è qualcosa che combatterò finché campo, perché il buon Dio ci ha fatto diversi. Per qualcuno no, però”. Lo stesso vale per l’utero in affitto “pratica barbara e disumana che mi fa schifo al solo pensiero, una aberrazione umana, sociale e culturale”. E poi Salvini ha detto rispondendo a tono a Di Maio: “Dico a qualche amico distratto al governo che qui dentro si prepara il futuro, si guarda avanti e non indietro. Se parlare di mamma, papa e bimbi con l’aggravante di essere cattolici e cristiani è da sfigati, sono uno sfigato”.