La compagna del rapinatore ucciso dal vigilantes, ai complici: “Costituitevi, dite com’è andata veramente”

Il tragico evento che ha portato alla morte di Anton Ciurciulem, un 24enne rumeno, ha scosso profondamente il quartiere di Torre Spaccata. Anton è stato ucciso da un colpo di pistola sparato dalla guardia giurata Antonio Micarelli, durante un tentativo di rapina avvenuto in via Cassia. La compagna di Anton, Anna, ha lanciato un appello accorato, invitando chi era con lui quella sera a costituirsi e a raccontare la verità. “Anton non stava minacciando nessuno in quel momento”, ha dichiarato, sottolineando la necessità di chiarezza su quanto accaduto.

Intanto, nel quartiere si sta organizzando una raccolta fondi per sostenere le spese legali di Micarelli, accusato di omicidio volontario. Il Comitato per la giustizia ha già preso posizione a favore della guardia giurata, definendolo “un eroe” per aver agito in quello che ritenevano fosse un momento di pericolo. Tuttavia, Anna ha esortato i complici di Anton, attualmente ricercati dai carabinieri, a collaborare con le autorità per fare luce sulla vicenda.

Le indagini sono in corso e gli avvocati della famiglia Ciurciulem, Vincenzo Morelli e Andrea Palmiero, hanno programmato di recarsi presso la caserma dei carabinieri per ritirare le notifiche ufficiali riguardanti il caso. A breve sarà nominato un medico legale per svolgere l’autopsia al Policlinico Gemelli, i cui risultati potrebbero rivelare dettagli cruciali sulla dinamica dell’uccisione. Anton è stato colpito alla testa e, in seguito, è caduto da una paratia alta quattro metri.

La versione di Micarelli sostiene che i rapinatori abbiano tentato di investirlo in retromarcia, costringendolo a sparare. Tuttavia, secondo le ricostruzioni, Ciurciulem si trovava a piedi e a una certa distanza dall’auto, in una posizione sopraelevata rispetto alla guardia giurata. Per questo motivo, la Procura contesta a Micarelli l’accusa di omicidio volontario.

Nel frattempo, i carabinieri continuano le ricerche dei complici di Anton, sospettati di far parte di una banda esperta in rapine e furti in appartamento. Il gruppo aveva immobilizzato una badante di 61 anni, ospite di un medico, mentre tentava di scassinare una cassaforte, fino a quando le urla dei vicini non hanno attirato l’attenzione di Micarelli.