È morto Aldo Tortorella, ex dirigente Pci. Si è spento all’età di 98 anni

Nella notte scorsa, a Roma, è scomparso Aldo Tortorella, ex parlamentare del PCI, all’età di 98 anni. Ha ricoperto ruoli significativi, tra cui responsabile della Cultura e membro della segreteria di Enrico Berlinguer. Goffredo Bettini, esponente del PD, lo ricorda come “un grande comunista italiano, un instancabile difensore di giustizia e libertà, sia in Italia che all’estero. Rendo omaggio alla sua memoria.”

Per Gianfranco Pagliarulo, presidente nazionale dell’ANPI, Tortorella è stato un “compagno” e “il partigiano Alessio”, oltre che un intellettuale di grande spessore, diventando un punto di riferimento per l’ANPI e per tutti gli antifascisti. Nicola Fratoianni, leader di Avs, ha condiviso il suo ricordo sui social: “Stanotte abbiamo perso Aldo Tortorella. Partigiano, antifascista, giornalista e dirigente comunista. È stato fondatore e presidente dell’associazione per il rinnovamento della sinistra. Aldo, che si avvicinava ai 100 anni, ha lasciato un’impronta indelebile nella sinistra italiana. È stato sempre attento alle questioni sociali, sostenendo la giustizia sociale e la pace. Porterò sempre con
me il ricordo della sua ironia affilata. Un abbraccio a tutti i suoi cari. Ci mancherà.

Anche Nicola Zingaretti, europarlamentare del PD, ha voluto rendere omaggio a Tortorella: “Era un partigiano, un leader politico di grande importanza e un intellettuale che ha contribuito a rafforzare la democrazia in Italia con le sue idee e il suo impegno. Per molti di noi, appartenenti a un’altra generazione, è stato un esempio di come la politica possa essere una passione al servizio dei valori e della Costituzione. Conservo bellissimi ricordi delle lunghe conversazioni con lui, dalle quali cercavo di trarre ispirazione. Addio, Aldo.”

Il quotidiano Il Manifesto ha riportato la notizia, celebrando “il partigiano ‘Alessio’” e sottolineando il suo “rapporto di confronto e dibattito”. Nato a Napoli nel luglio del 1926, Tortorella fu un giovane partecipante alla Resistenza, catturato dai fascisti ma riuscito a scappare. Iniziò la sua carriera giornalistica a Genova nell’Unità e, negli anni Settanta, divenne direttore dell’edizione nazionale. Ha ricoperto per anni il ruolo di parlamentare ed è stato responsabile della cultura per il PCI, entrando nella segreteria di Berlinguer. In disaccordo con la svolta di Occhetto, rimase nel PDS e poi nei DS, che lasciò nel 1998 durante il governo D’Alema e la guerra del Kosovo. Negli ultimi 25 anni ha fondato e diretto l’Associazione per il Rinnovamento della Sinistra. Il suo legame con Il Manifesto e con i fondatori, in particolare con Rossana Rossanda, è stato caratterizzato da intense discussioni e critiche. Lo ricordiamo con affetto, piangendo la sua scomparsa e il suo contributo a una vita di impegno. Ci mancherà