Tajani a Lavrov: “Non siamo nemici, sosteniamo l’indipendenza ucraina”

Antonio Tajani, vicepremier e ministro degli Esteri, ha risposto alle parole di Sergej Lavrov, ministro degli Esteri russo. Lo ha fatto durante un evento di Forza Italia a Milano. “Noi non siamo nemici di nessuno, siamo costruttori di pace”, ha dichiarato Tajani. Ha sottolineato che difendere l’indipendenza dell’Ucraina non significa essere contro la Russia.

Cos’aveva detto Lavrov

Il corrispettivo russo di Tajani si era espresso direttamente sull’Italia in seguito al discorso di otto minuti tenuto da Putin sull’insediamento di Trump. Il presidente russo aveva espresso parole di distensione nei confronti degli Stati Uniti, specificando che con il tycoon al governo la crisi con l’Ucraina si sarebbe risolta molto presto.

A quel punto Lavrov ha spogliato di ogni ruolo l’Italia di Meloni, praticamente l’unica leader presente alla cerimonia alla Casa Bianca, continuando a definire lo Stivale “Paese ostile”.

“Rispetto per il diritto internazionale”

Tajani ha ribadito l’importanza di rispettare le regole. “Non significa essere nemici della Russia se si dice che la Russia deve rispettare il diritto internazionale. Noi non siamo in guerra con la Russia, ma difendiamo il diritto dell’Ucraina ad essere uno Stato indipendente”, ha spiegato.

Secondo il ministro, l’ Unione Europea e gli Stati Uniti devono lavorare insieme per costruire la pace. “Avremo tutti quanti come Ue un ruolo nella costruzione della pace. Insieme agli Usa sosterremo politiche che portano a raggiungere l’obiettivo di una pace giusta, quindi non una sconfitta ucraina”. Tajani ha ribadito che l’obiettivo non è la sconfitta di qualcuno, ma una soluzione equilibrata e rispettosa dei diritti dei popoli.

Un messaggio chiaro

Con le sue parole, Tajani ha voluto mandare un messaggio alla comunità internazionale. L’Italia non cerca nemici. Lavora per una pace che rispetti le regole e garantisca l’indipendenza degli Stati. Sullo sfondo resta il conflitto in Ucraina, ma il ministro guarda oltre: la diplomazia e il dialogo sono le chiavi per uscire dalla crisi.