Difesa, Crosetto: “Presto i nostri ufficiali in Ucraina per migliorare strategie difensive”
Il ministro della Difesa, Guido Crosetto, ha aperto alla possibilità di inviare ufficiali italiani in Ucraina e Medio Oriente per studiare sul campo i recenti conflitti. Durante una cerimonia, Crosetto ha spiegato: “Probabilmente servirà mandare gli ufficiali a capire cosa è successo, come si è combattuto, quali lezioni possono apprendere le nostre forze armate. Per imparare da ciò che è successo e prevenire”.
Secondo il ministro, la conoscenza diretta delle dinamiche belliche è fondamentale per preparare Esercito, Marina e Aeronautica a eventuali sfide future. “Il nostro compito è difendere. Capire come si sono sviluppati gli attacchi all’Ucraina può essere utile per prepararci. Ma tutto ciò potrà avvenire solo in sicurezza e con l’autorizzazione parlamentare”, ha ribadito Crosetto.
Difesa europea, un’urgenza da affrontare
Crosetto ha puntato il dito contro l’arretratezza europea in ambito militare. “Non possiamo più attribuire agli Stati Uniti la responsabilità delle nostre debolezze. L’Europa non ha investito abbastanza nella sua difesa per anni. Ora dobbiamo recuperare rapidamente”. Per il ministro, l’approccio burocratico che rallenta le decisioni europee deve lasciare spazio a un pragmatismo urgente, in linea con le necessità attuali.
Tregua in Medio Oriente: un passo verso la pace
Parlando della tregua tra Israele e Hamas, Crosetto ha sottolineato la fragilità del momento: “La soluzione passa da due popoli e due Stati. La tregua è un primo passo, ma dobbiamo fare tutto il possibile affinché diventi pace stabile e duratura”. Ha elogiato l’apertura dimostrata dal governo israeliano, definendola “fondamentale per quella zona”.
Le richieste di Trump
Riguardo ai rapporti con gli Stati Uniti, Crosetto ha riconosciuto il ruolo di Giorgia Meloni nel rafforzare la credibilità italiana a livello internazionale. Tuttavia, ha avvertito che Donald Trump, se rieletto, non farà sconti. “Ci verrà chiesto conto degli impegni presi, soprattutto in ambito Nato. Il 2% del PIL destinato alla difesa non è più un obiettivo, ma una base di partenza. Altri Paesi come la Polonia investono il 4%. Noi dobbiamo arrivare al 2% il prima possibile”.
Crosetto ha concluso sottolineando l’importanza di rispettare gli impegni internazionali: “Non è politica, ma un dovere che tutti i governi italiani hanno sottoscritto negli anni. È ora di dimostrare coerenza e responsabilità”.