Rayan non ce l’ha fatta, muore a solo 17 anni. È il terzo ragazzo morto nella stessa scuola

Una tragedia scuote ancora la comunità studentesca di Fano. Rayan Belhaj, studente 17enne dell’Istituto Olivetti, è deceduto dopo un mese e mezzo di ricovero presso l’ospedale Bambin Gesù di Roma. Affetto da una rara forma di epilessia resistente ai farmaci, Rayan aveva visto manifestarsi i sintomi più gravi della malattia solo pochi mesi fa.

Una diagnosi complessa e una battaglia senza esito

A settembre, la prima crisi epilettica aveva portato al ricovero presso l’ospedale Salesi, dove la diagnosi aveva rivelato la gravità della patologia: un’epilessia refrattaria ai trattamenti farmacologici. Con l’aggravarsi della situazione, il giovane era stato trasferito il 29 ottobre al Bambin Gesù, dove è stato sottoposto a coma farmacologico nel tentativo di contenere le crisi. Nonostante gli sforzi dei medici, Rayan si è spento dopo 37 giorni.

La notizia della sua morte, comunicata dalla madre ieri mattina, si è rapidamente diffusa tra i compagni di scuola e l’intera città, lasciando sgomenti gli studenti del Polo 3, già provati da altre due perdite recenti. Nei mesi scorsi, infatti, erano scomparsi Francesco, studente del Volta, e Tommaso, 14enne morto improvvisamente per una patologia cardiaca.

La professoressa Anna Maria Ucci, tra le più vicine a Rayan, lo ricorda come un ragazzo «perfettamente integrato, aperto e sensibile». La sua perdita, unita alle precedenti, ha avuto un forte impatto emotivo sulla comunità scolastica, ancora una volta colpita da lutti prematuri.

Rayan, residente a Metaurilia e di origini tunisine, frequentava il secondo anno dell’indirizzo “web community” ed era conosciuto per il suo spirito collaborativo. Ex giocatore della giovanile del Sant’Orso Calcio, ha lasciato un segno indelebile in chi lo ha conosciuto. Silver Sebastianelli, responsabile della squadra, ha espresso il proprio dolore, definendo la notizia come uno choc difficile da accettare.

In città, il ricordo di Rayan e degli altri ragazzi scomparsi unisce in un dolore collettivo, mentre il Polo 3 annuncia momenti di riflessione per sostenere gli studenti e le famiglie colpite da queste tragedie.