Oggi partono 3 milioni di lettere agli italiani: cosa fare

L’Agenzia delle entrate ha il compito di vigilare sulla corretta osservanza della normativa in materia fiscale ,dal momento che, al giorno d’oggi, sono davvero in tanti coloro che, o per  mancanza di informazioni o perchè portati ad ignorarle, dimenticano di adempiere determinati obblighi.

La legge non scusa  e non perdona,  quindi perchè incappare  in sanzioni?  Oggigiorno, attraverso i siti dedicati, è possibile accedere, con un solo click, a tutte le info base, proprio per scongiurare di incorrere in rischi pesantissimi che depauperano i conti corrente.  Chi è causa del suo male, pianga se stesso…. o sbaglio?

I  proverbi, ancora una volta, ci  ricordano che ci sono  cose che possono benissimo essere evitate, grazie al rispetto delle norme, pena l’andare incontro a gravissime sanzioni.

Gli enti preposti, in materia di vigilanza sul corretto rispetto delle norme fiscali, sanno perfettamente quando e come intervenire per riprendersi quello che non è stato adempiuto e, come avrete modo di vedere, anche stavolta lo fanno.

Da oggi partono 3 milioni di lettere agli italiani, inviate dall’Agenzia delle entrate. Vediamo insieme cosa fare (e cosa non fare), nella seconda pagina del nostro articolo, in modo da non correre rischi, mettendosi al sicuro tempestivamente e correttamente.  Non dimentichiamoci mai che ignorare la legge ha delle pesantissime conseguenze, specie se l’errore è sistematico ed è legato ad un comportamento voluto.

Questo 2024  sta volgendo al termine ma l’Agenzia delle Entrate, nel 2025, invierà circa 3 milioni di lettere di compliance ai contribuenti,  tramite Pec  (posta elettronica certificata) o tramite posta tradizionale. L’obiettivo è quello di mettere al corrente le persone fisiche di eventuali omissioni o dati non corretti dichiarati, emersi  dal confronto con quelli presenti nelle banche dati fiscali.

Ancora prima  che l’Agenzia invii un avviso di accertamento,  i destinatari di tali lettere hanno la possibilità di sanare la loro posizione attraverso il cosiddetto “ravvedimento operoso”.  Il contribuente, ricevuta la lettera dell’Agenzia delle entrate, deve inviare una dichiarazione integrativa in cui vengono indicati i redditi o gli imponibili non dichiarati in precedenza e contestati.

A questo punto,  dovrà versare  imposte aggiuntive, interessi e sanzioni per le violazioni commesse, pur essendo possibile applicargli una riduzione delle stesse.

Le sanzioni vanno pagate con  il modello F24 e non è consentita la rateizzazione.   Dal 2015 al 2023,  il numero di lettere inviate dall’Agenzia delle entrate è cresciuto considerevolmente, passando da 300mila a oltre 3 milioni, e questo ha permesso di recuperare   somme che, nel corso degli anni sono passate da  300 milioni a 4,2 miliardi di euro.

Nel 2025,  l’Agenzia delle entrate continuerà a  inviare lettere, in modo da permettere ai contribuenti non in regola di poter sistemare la loro posizione, andando incontro a sanzioni ridotte grazie al ravvedimento operoso. Ancora una volta, la legge non scusa ma, in questo caso, è un tantino più clemente perché offre ai contribuenti  non in regola, la possibilità di ravvedersi in tempo utile. E voi, cosa ne pensate?  Ritenete che questo sia un provvedimento  giusto? Ditecelo nei commenti, se vi va e continuate a seguirci per ulteriori news.