“Non doveva dirlo”. Ballando con le stelle, lite tra Mariotto e Sara Di Vaira: è polemica
La settima puntata di Ballando con le stelle ha segnato l’eliminazione di Furkan. Uno choc per il pubblico che non l’ha presa affatto bene convinto che, tra i tre finiti al ballottaggio (gli altri erano Sonia Bruganelli e Massimiliano Ossini) chi meritasse di andare avanti fosse proprio l’attore turco. Ieri sera, tuttavia, non è stata solo l’eliminazione provvisoria di Furkan (andrà al ballottaggio) a far discutere. Anche il comportamento dei giudici in sala ha sollevato un polverone.
Oltre al confronto, che ormai non fa più notizia, tra Sonia Bruganelli e Selvaggia Lucarelli, c’è stato quello tra Sara Di Vaira e Guillermo Mariotto. L’ex maestra di ballo si è risentita dopo che i giurati si sono rivolti a Carlo (il maestro di Sonia) chiamandolo “ragazzo”: “No, però io adesso voglio dire una cosa. Non entro nel merito del ballo, perché io ho la mia personale opinione su Sonia e l’ho anche già espressa. però mi rivolgo ai giurati”.
Ballando con le stelle, lite tra Sara Di Vaira e Guillermo Mariotto
“Dire al maestro ‘ragazzo’ non va bene. Dopo sette puntate lo chiamate ragazzo e poi volete essere credibili?! No! Lui è un insegnante. Caro Mariotto, tu lo chiami per come si chiama”. Parole che hanno fatto esplodere Mariotto.
“Perché è un anziano? Dico ragazzo perché è giovane e bello. E stai calma. Tu staio fuori! Sì, stai fuori perché io ti ho tritata da Caterina Balivo”, ha attaccato. Non fermandosi poi ma rincarando la dose come ha spesso abituato.
“Sei stata tritatissima. Bla, bla, bla. Questa scena perché ho detto che è un ragazzo. Sciocchezze queste sono solo delle cavolate”. Guillermo poi ha coperto il suo microfono, forse per non alimentare un polemica già furiosa, mentre Sara ha replicato con forza al giudice invitandolo implicitamente a ripetere le sue parole. Ha detto: “Stai fuori te! Ma te non sei mai riuscito a tritarmi in dieci anni qui, figurati se mi triti dalla Balivo. Come i maestri devono rispettare la giuria, anche i giurati devono rispettare i maestri, iniziando a chiamarli con i loro nomi“.