La sinistra italiana, nelle sue varie componenti, e la Lega sono facce diverse di una medaglia. Da un lato ci sono il Pd e i partiti vicini in difficoltà e che provano a ricostruirsi dopo le ultima mazzate elettorali, dall’altro c’è una corrente “sovranista” capeggiata da Matteo Salvini che, sondaggi alla mano, sembra al momento quella prevalente. Bersani, oggi presidente di Articolo 1 – Movimento Democratico Progressista, nel corso di un suo intervento nella trasmissione di La 7 “Di martedì” ha voluto prendere le distanze dal modo di fare leghista, evidenziando come prima o poi l’elettorato, in qualche modo, si accorgerà della deriva a cui sta andando, dando fiducia alle politiche “salviniane”, facendo ad esempio riferimento allo scottante tema della legittima difesa.
Bersani critico sulla legittima difesa vista dalla Lega La critica mossa, come evidenziato al programma di Giovanni Floris, riguarda il fatto che si rinvia continuamente il dibattito su temi particolarmente spinosi come la Tav, la famiglia tradizionale ed altri, e che questo rappresenti la certificazione che i partiti al governo sono “nuovi” al punto di essere ancora in cerca di identità e preoccupati principalmente di restare aggrappati l’un l’altro al proprio elettorato. Un punto di vista che Bersani, tra l’altro, pare condividere.
“Ci sono dei processi di identificazione. Spero – afferma Bersani – che la gente a poco a poco si accorga che questi processi prendono una piega che li porta dove non vorrebbero andare”. L’ex segretario del Pd pone l’accento su un tema in particolare: “Non puoi parlare di legittima difesa se uno spara a un uomo a terra già malmenato e lo vai trovare in carcere. Qui andiamo verso un mondo in cui non puoi ammazzare un lupo che ti viene nel tuo cantiere o nel tuo campo, ma puoi ammazzare un cristiano. È possibile? Attenzione!”.
Giudizio sprezzante di Bersani su Lega e Salvini Bersani, a quel punto, dice di voler bene agli elettori della Lega, ma lancia loro un avvertimento: “Salvini può portarvi ad un pensiero cattivo, a portarvi a pensare delle cose dove voi non volete andare”. Il giudizio sui leghisti si fa sprezzante quando l’ex segretario del Pd viene messo davanti ad un video in cui una candidata del Carroccio in Basilicata, sentendosi chiamata fascista, non rinnega l’eventuale appartenenza ove questa definizione affibbiatale dipendesse dai principi per cui lotta.
Sull’argomento Bersani è chiaro: “Certamente sono dei mezzi matti e sbarellati questi qui”. E poi il pensiero torna sul Ministro dell’Interno: “Io dico Salvini: è deleterio, sul piano della regressione civile e dell’economia. Lo dico e sono pronto a prendermi i fischi parlando con gente a cui voglio bene, che ha in testa dei pensieri sbagliati e i pensieri sbagliati portano delle cose sbagliate”.