Diciotti, Salvini in Senato: “Decisione del governo Non lascio morti in mare”
“Non sarò mai il ministro che lascia morire in mare qualcuno senza muovere in dito: abbiamo soccorso, salvato e anche aperto un contenzioso”.
Matteo Salvini rivendica il suo ruolo e il suo operato da ministro nel suo discorso al Senato in vista del voto sull’autorizzazione a procedere per il caso Diciotti. Il titolare del Viminale non usa giri di parole e respinge ogni accusa: “Non avrei mai pensato di intervenite per sequestro di persona ma lo faccio tranquillo e sereno e ritengo mio privilegio raccontarvi quello che è successo. Per andare a processo dovrei dire una bugia”. Poi il titolare del Viminale spiega la sua strategia sul fronte migranti: “Quando si mette in dubbio che col mio lavoro abbia abusato della mia carica per qualcosa che ho fatto, faccio e rifarò per difendere i miei figli, mi emoziono. Meno partenze, meno sbarchi e meno morti con noi: qualcuno invece dei porti voleva i cimiteri aperti”.
Il ministro degli Interni difende anche le scelte dell’intero governo: “La decisione sulla Diciotti è stata una iniziativa del governo coerente con gli interessi pubblici del Paese”. Poi il titolare degli Interni sottolienea le operazioni di salvataggio portate avanti proprio nei giorni del caso Diciotti: “Abbiamo salvato, abbiamo soccorso, abbiamo nutrito. Quei 4 giorni sono stati risolutivi. Abbiamo risolto il problema senza esporre a rischio i passeggeri”. Il ministro poi accosta la vicenda della Diciotti a quella molto più recente della Mare Jonio: “Si legge nella ricostruzione del tribunale che il dirottamento imposto dai maltesi, ha comportato un allungamento della traversata di 50 miglia e non 100. È una fattispecie simile alla vicenda della nave Mare Jonio”. Poi messaggio diretto agli alleati di governo: “Il governo ha sviluppato misure e azioni per la lotta al contrasto dell’immigrazione clandestina e ringrazio i colleghi Cinque Stelle perché le cose si fanno in due evidentemente”. Infine tira dritto e avverte i parlamentari: “Io amo l’Italia, amo i miei figli, amo il mio lavoro. Ringrazio il buon Dio e gli italiani per l’onore di poter difendere il mio paese con il mio lavoro che penso di svolgere con coraggio e buon senso. Comunque votiate, io vi ringrazio. Continuerò a fare il mio lavoro e dedico la mia vita a questo splendido paese”.