Pierina Paganelli, colpo di scena poco fa. L’annuncio della Bruzzone

Il tempo passa, non lo si può fermare e, dalla notte del 3 ottobre 2023, è già trascorso un anno.  E’ da allora che la povera pensionata 78enne Pierina Paganelli venne raggiunta da 29 fendenti nel garage di casa, e la sua storia, in poche ore, è divenuta di pubblico dominio, sconvolgendo milioni di italiani, raggiunti dalla triste notizia.

Ad oggi, l’unico indagato è il vicino di casa della donna, il 34enne senegalese Louis Dassilva, che è finito in manette il 16 luglio e che, attualmente, è recluso nel penitenziario di Rimini. Quello di Pierina è, senza ombra di dubbio, uno dei casi di cronaca nera nazionale più efferati degli ultimi tempi, uno di quelli che ci lasciano senza parole ma che, nello stesso tempo, ci pongono mille dubbi, mille interrogativi.

Un vero e proprio rebus, quello che gli inquirenti hanno dovuto fronteggiare.  Fu la nuora di Pierina, Manuela Bianchi, a rinvenire, la mattina seguente, il corpo della donna, in via del Ciclamino, o allertando immediatamente i soccorsi che, sopraggiunti sul posto, non hanno potuto far altro che constatare l’avvenuto decesso.

Da allora in poi, l’unico indagato per il delitto di Pierina è, come dicevamo,  Louis Dassilva, Proprio il fatto che la Paganelli  avesse scoperto la relazione clandestina tra il nigeriano e sua nuora, sarebbe stato, secondo gli inquirenti, il  movente  che avrebbe portato l’eliminazione della pensionata con 29 fendenti.

Poco fa, sul caso di Pierina Paganelli è arrivato un clamoroso, quanto improvviso,  annuncio di Roberta Bruzzone che è un autentico colpo di scena. Vediamo insieme di cosa si tratta, in dettaglio, nella pagina successiva del nostro articolo, sulla base di questi ultimissimi aggiornamenti .

A distanza di un anno dal  3 ottobre del 2023,  Roberta Bruzzone,  esperta sui delitti più efferati che riguardano il nostro Paese, ospite degli studi Rai, ha avanzato una nuova ipotesi che potrebbe portare a rivedere il caso della pensionata 78enne.  Si è chiesta se, per caso, sul luogo del delitto, non ci sia stata solo una persona ma due.

La Bruzzone ha così illustrato il suo punto di vista: “noi sosteniamo che sia possibile collocare due soggetti sulla scena, in tempi diversi, abbiamo fatto una ricostruzione alternativa e a noi sembra più plausibile che un soggetto abbia diciamo operato per uccidere Pierina e un altro soggetto abbia potuto operare sulla scena per riposizionare la salma e operare il vilipendio sulla salma”.

La Bruzzone ha precisato che quella di due persone sulla scena criminis è un’ipotesi alternativa che non si può, al momento, escludere. Queste ultime ore sono state molto importanti sul caso della Paganelli, in quanto sono state fatte ulteriori verifiche in via del Ciclamino, ricostruendo  gli istanti in cui Pierina è stata raggiunta da 29 fendenti che le hanno tolto la vita, tramite un figurante di pelle scura che impersonasse Dassilva.

La Bruzzone ritiene che i fotogrammi, estrapolati dalla  telecamera di videosorveglianza della farmacia San Michele,  non possano essere decisivi poiché non sono in grado di discriminare i colori, ossia la pigmentazione della pelle.

E non è tutto, in quanto Roberta Bruzzone ha precisato che, secondo lei, “le condizioni dei reperti non sono buone”, ritenendo che da essi non possa uscire un dato rilevante ma solo un dato che possa scagionare Dassilva, al momento unico indagato per la scomparsa di Pierina Paganelli, amante della nuora della pensionata, rinvenuta priva di vita il 4 ottobre dello scorso anno. Di tempo ne è passato, da allora, ma troppi sono i punti ancora da risolvere e l’ipotesi della Bruzzone, seppur alternativa, innesca tante riflessioni attorno al caso.