15enne disabile multata sul Bus: “Non basta l’abbonamento, devi.. 

Ogni giorni, specialmente chi vive nelle grandi città, utilizza i mezzi pubblici per spostarsi da una parte all’altra. Si tratta di un modo solitamente veloce per raggiungere il posto di lavoro, talvolta evitando anche il traffico visto che i mezzi pubblici procedono su corsie preferenziali creato allo scopo.

Tra i mezzi pubblici in città ne possiamo trovare di diversi, come ad esempio bus, tram, ma anche metropolitane. Queste ultime ci consentono di poterci spostare anche su grandi distanze. La maggior parte degli italiani vive in paesi o città che sono molto più piccole rispetto alle grandi metropoli.

Ma anche nei paesini ci sono i mezzi pubblici che collegano un determinato paese alla città capoluogo. Tra i mezzi pubblici come non dimenticare i treni o anche gli aerei, anche se qui si tratta di mezzi extraurbani che coprono grandi distanze. Comunque sia in tutti i casi bisogna avere un titolo di viaggio valido.

Questi ultimi possono essere biglietti di corsa semplice oppure abbonamenti. Quando ad esempio saliamo su un normale bus cittadino bisogna essere muniti del biglietto, ma non bisogna solo averlo in mano, bisogna anche obliteralo, altrimento il titolo di viaggio non è valido.

Nella prossima pagina del nostro articolo andremo a vedere però che cosa è accaduto ad una ragazzina di 15 anni la quale ha subito un trattamento molto particolare nel bus, qualcosa che nessuno si aspettava e che adesso avrà anche delle precise conseguenze. Un episodio che farà discutere l’Italia intera.

Secondo quanto si apprende dalla stampa locale una ragazzina di 15 anni affetta da sindrome di Down si trovava in un bus assieme alla sua accompagnatrice quando ad un certo punto sono entrati i controllori.

Gli ufficiali pubblici hanno controllato il titolo di viaggio dei passeggeri e quando sono arrivati alla 15enne e alla sua accompagnatrice hanno fatto lo stesso. Il biglietto era stato validato correttamente e si trattava di un biglietto a tariffa agevolata in quanto appunto la ragazzina ha detta sindrome.

I controllori però hanno spiegato all’accompagnatrice che il solo titolo di viaggio, seppur regolarmente validato, non era sufficiente a dimostrare le condizioni della ragazzina e per questo la donna avrebbe dovuto aver con sè un cerificato di salute che dimostrasse le effettive condizioni della 15enne.

I controllori non hanno potuto far che applicare il regolamento e sanzione con la cifra di 77 euro l’accompagnatrice. I fatti sono avvenuti sul bus di linea 800 di un autobus della SETA a Pavullo nel Frignano. Adesso la mamma della 15enne non ci sta ha annunciato azioni contro l’azienda.

Si lavora per anni per portare i nostri figli ad essere autonomi e questi atteggiamenti rischiano di far saltare anni di lavoro. La Domus ha pagato la multa, ma io farò ricorso” – così ha detto la madre della ragazzina, che per tutta risposta ha però ricevuto pubblicamente la risposta dell’azienda di trasporti.

Da SETA fanno sapere che si è applicato il regolamento previsto dalla normativa aziendale. Per risolvere la situazione la donna potrà recarsi presso gli uffici aziendali e mostrare il certificato della ragazzina affinchè la multa venga annullata.