Manifestazione, Roma a ferro e fuoco: scontri tra polizia e manifestanti. Quattro feriti

Roma – Momenti di tensione nella capitale, dove migliaia di manifestanti pro Palestina si sono radunati nonostante il divieto imposto dalla Questura di Roma e confermato dal Tar del Lazio. La manifestazione, che cade in avvicinamento al primo anniversario degli attacchi di Hamas a Israele del 7 ottobre 2023, ha attirato partecipanti da tutta Italia. Durante i controlli, circa 1.600 persone sono state controllate dalle forze dell’ordine e 19 fermate in questura per un eventuale allontanamento tramite foglio di via. In 10mila persone si presentate alla manifestazione, che è rapidamente degenerata in scontri, con lanci di bottiglie e bombe carta contro le camionette delle forze dell’ordine, mentre i manifestanti tentavano di forzare il blocco in via Ostiense. Durante gli scontri sono rimasti feriti tre manifestanti. Coinvolto anche un poliziotto colpito alle gambe.

Scontri tra manifestanti e polizia

Tensione a Roma in via Ostiense, dove si sono registrati scontri tra manifestanti e forze dell’ordine. I dimostranti hanno lanciato bottigliepali della segnaletica e vari oggetti contro le camionette della Guardia di Finanza, che bloccano l’accesso alla zona. Nonostante il divieto di corteo, i manifestanti hanno reagito con petardi e fumogeni, cercando di forzare il blocco delle forze dell’ordine. Le autorità hanno risposto utilizzando scudi e lacrimogeni, creando una situazione di grande caos e rendendo l’aria irrespirabile.

Tre feriti tra i manifestanti. Un poliziotto colpito

Durante gli scontri, sono rimasti feriti almeno tre ragazzi, tra cui una giovane donna, tutti con ferite alla testa e perdita di sangue. Un agente della polizia è stato colpito alle gambe. La violenza è scoppiata alla fine di una manifestazione pro-Palestina che, fino a quel momento, si era svolta senza incidenti e con una partecipazione significativa. Un’ambulanza è stata chiamata sul posto mentre molti manifestanti lanciavano grida di “vergogna” nei confronti delle forze dell’ordine.

Mentre i promotori palestinesi dichiaravano il successo e la conclusione del corteo, un gruppo di incappucciati ha cominciato a scagliare sassibottiglie e persino un palo stradale divelto dall’asfalto contro le camionette della polizia. Le forze dell’ordine hanno quindi iniziato a utilizzare idranti sulla folla, mentre il grosso dei manifestanti si è tenuto a distanza, esprimendo forte disappunto per i disordini. All’imbocco di via Ostiense, rimangono ora solo alcune decine di incappucciati.

La polemiche contro il divieto

Nei giorni precedenti la decisione di vietare la manifestazione aveva provocato reazioni contrastanti nel mondo palestinese. Mentre l’Unione democratica arabo-palestinese e i Giovani Palestinesi hanno confermato la loro presenza in piazza, la Comunità palestinese aveva accettato di posticipare la manifestazione al 12 ottobre. Diverse organizzazioni, tra cui collettivi studenteschi, avevano invece immediatamente espresso la loro adesione. Un video pubblicato dal liceo Virgilio di Roma ha mostrato uno striscione con la scritta “Israele Stato terrorista”.

La decisione di vietare la manifestazione ha inaspettatamente unito estrema sinistra ed estrema destra. Potere al Popolo e Forza Nuova si sono schierate a favore della mobilitazione, criticando la “campagna di criminalizzazione”. Anche esponenti del Movimento 5 Stelle, come Francesco Silvestri e Stefania Ascari, hanno espresso perplessità sulla scelta del governo, ritenendola una mossa che potrebbe favorire lo scontro.

Dichiarazioni del ministro Piantedosi

In merito alla protesta, il ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, ha ribadito la natura illegale della manifestazione. Ha dichiarato che l’evento sarà gestito con equilibrio dalle forze di polizia, esprimendo fiducia nella loro capacità di mantenere l’ordine pubblico. Piantedosi ha lodato la responsabilità di alcuni manifestanti che hanno accettato il divieto, spostando l’iniziativa a una data successiva.

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