Beatrice perde la vita a 14 anni, la scoperta sulla mamma
Purtroppo non c’è una età specifica nella quale si può perdere la vita. Sicuramente se si perde la vita per vecchiaia gli anni raggiungono una certa soglia, mentre al giorno d’oggi non possiamo essere sicuri di arrivare tutti a quella età.
Infatti si può perdere la vita per qualsiasi ragione possibile e immaginabile. Anche i giovanissimi ad esempio oggi possono perdere la vita per patologie molto serie che contragggono nel corso della loro esistenza.
Si tratta di casi che oggi accadono sempre più spesso e sui quali oggi ci si sofferma molto a parlare, questo in quanto sembra davvero impossibile che un giovanissimo o giovanissima possa avere delle patologie serie che rischiano di far perdere la vita a questi ultimi.
Non sempre ovviamente quando si è giovani magari si perde la vita per patologie, ma esistono anche i sinistri stradali o altre eventualità che possono far decedere una persona nel fiore degli anni. Insomma perdere la vita sicuramente non è qualcosa che noi vogliamo, ma con cui comunque bisogna fare i conti.
Prima o poi infatti tutti subiremo un lutto nella vita, e si tratterà di un momento davvero particolare in cui il dispiacere la farà sicuramente da padrone.
In Italia quasi tutti noi ricordiamo la vicenda, molto triste, di Beatrice Berti, la ragazzina che perse la vita il 26 giugno 2021 all’età di 14 anni. Si trattò di un episodio molto importante che all’epoca dei fatti destò sconcerto tra le persone.
Ella aveva una patologia rara che la costringeva a usare un respiratore 24 ore su 24. Adesso per il suo decesso è indagata la mamma Valentina Pasini. Secondo gli inquirenti avrebbe delle responsabilità per quanto avvenuto, e adesso per lei si aprirà un processo.
Si tratta di una situazione molto delicata anche per la madre stessa della bambina che oltre al dispiacere di aver perso la figlia adesso dovrà anche difendersi da una accusa molto pesante: delitto colposo. Ma perchè si è arrivati a tanto, e soprattutto quali sarebbero le responsabilità della donna?
Gli inquirenti ricostruendo quanto accaduto quella notte hanno constatato che la batteria dell’apparecchio si sarebbe esaurita, causando la dipartita della 14enne. Inoltre la donna avrebbe deciso di non lasciare la ragazzina ricoverata in ospedale la sera prima del decesso. Questi sono i due punti salienti.
L’avvocato Dario Lunardon, che difende la donna, ha riferito che la sua assistita prese la decisione di portare Beatrice a casa sul consiglio del medico e quindi non di sua iniziativa personale. Le accuse fanno molto male alla donna che comunque si difenderà nelle sedi opportune per dimostrare la sua completa estraneità ai fatti.
Lunardon ha dichiarato che l’ospedale aveva dimesso la ragazza dopo un consulto con l’hospice pediatrico di Padova, dove la giovane era seguita da tempo e ha richiesto anche l’archiviazione del caso.