Nuoro, il 14enne sopravvissuto rompe il silenzio e svela cos’è successo

Sono cinque i deceduti dell’ennesima strage familiare  che ha scosso l’Italia, la strage di Nuoro, commessa meri mattina da un operaio  52enne, Roberto Gleboni.  Dopo la strage commessa da Riccardo Chiaroni, che ha tolto la vita a papà Fabio, mamma Daniela e papà Lorenzo, anche questo fine settembre si è tinto nuovamente di rosso.

Il bilancio è pesantissimo anche stavolta, dal momento che sono 5 i deceduti, dopo la dichiarazione della morte celebrale del figlio di 10 anni, il piccolo Francesco, e del vicino di casa, Paolo Sanna.

Gleboni,  con la sua furia,  ha sterminato i sioi pari per poi togliersi la vita. Un fatto di cronaca tremendo, uno di quelli che ci lasciato increduli, sgomenti, e che danno un bel da fare agli inquirenti, specie in queste prime ore, in cui devono sgarbugliare la matassa, ascoltando chi è sopravvissuto.

Mentre il mondo dell’informazione si sta occupando attentamente del caso, preziosa è la collaborazione  che il 14enne, sopravvissuto,  ha fornito ai carabinieri,  subito dopo  che gli uomini in divisa, allertati, hanno raggiunto l’abitazione in cui si è consumata la mattanza per mano del padre, anche lui deceduto.

Il figlio 14enne di Roberto Gleboni, sopravvissuto alla strage, ha rotto il silenzio, svelando cosa è accaduto. Tutti i dettagli, nella pagina successiva del nostro articolo, con gli ultimi aggiornamenti attorno all’ennesima mattanza, consumatasi nelle mura domestiche, che ha raggelato l’Italia .

La43enne Giuseppina Massetti, la figlia maggiore 26enne Martina,  lo stesso Gleboni,  tutti sterminati dalla furia dell’uomo. Ad essi si sono aggiunti il figlio di 10 anni e il vicino di casa. I sopravvissuti della strage familiare di ieri sono, invece, il figlio 14enne, e la madre dell’operaio, autore della mattanza, che poi si è tolto la vita.

Importantissimo capire quale sia stato il  movente, dal momento che tutti coloro che conoscevano Roberto Gleboni, lo hanno sempre visto come tranquillo, ben disposto ad aiutare gli altri. Mentre Nuoro si prepara ai funerali di coloro che non ce l’hanno fatta, al momento non ci si capacita di come sia potuto  accadere tutto questo.

Roberto, stando alla ricostruzione effettuata dagli inquirenti, ha aperto il fuoco verso i familiari, sorprendendoli nel sonno. Un colpo in testa alla moglie, freddandola, poi alla figlia maggiore Martina, poi verso il più piccolo dei suoi figli, Francesco, 10 anni.  Non è riuscito a centrare il figlio 14enne, sopravvissuto.

Sulle scale ha sparato al vicino di casa 69enne Paolo Sanna, poi ha raggiunto la madre, l’ha colpita, ma non in modo grave, e si è tolto la vita sotto i suoi occhi.  A lanciare l’allarme ai carabinieri, alle sette del mattino di ieri, da  via Ichnusa,  è  stata la signora Valentina, la moglie di Paolo Sanna. Ma qual è il movente alla base della mattanza, tristemente ribattezzata dalla cronaca nera nazionale come la strage di Nuoro?

Stando ad una prima ricostruzione,  Roberto Gleboni avrebbe avuto un’accesa discussione con la moglie,  e questo lo si evince dalle parole del figlio 14enne sopravvissuto, che ha rotto il silenzio, dicendo: “Mamma e papà avevano litigato” . L’uomo si sarebbe alzato di scatto dal letto, aprendo il fuoco contro la moglie. Poi è toccato a Martina, che ha tentato di sottrarsi al colpo con la mano sul viso,  altri altri figli, al vicino di casa.  L’uomo è salito in auto e ha raggiunto l’abitazione della madre, Maria Esterina Riccardi, che stava facendo colazione in cucina, colpendola al collo ma la donna non  è in pericolo di vita. Infine, si è tolto la vita. Roberto e sua moglie vivevano ancora sotto lo stesso tetto ma,  chi li conosceva, ha dichiarato che  si stavano separando.